Anticipo Tfr in busta paga. A che punto siamo?

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Alle solite. Quando si prospetta un cambiamento, cominciate a pronosticare il classico banco degli imputati (tra giuslavoristi, a favore o meno di una determinata concezione del lavoratore e delle tutele e gruppi d’interesse, politici e sindacati) perché quel cambiamento, ancora prima di vederlo tradotto, in realtà, sarà “scremato”, sino all’impensabile, ognuno per difendere le proprie posizioni. Quel cambiamento c’è stato? Non ancora. Ci sarà? Forse no. Pesano i crescenti vincoli di “copertura finanziaria” (sarebbe assurdo se tali vincoli ci fossero anche per il Tfr nel frattempo maturato, altrimenti bisognerebbe cominciare seriamente a preoccuparsi) e non solo: fioccano emendamenti, uno sull’altro, come se niente fosse, rallentando il lavoro della mastodontica équipe al parlamento. Ma il lavoro del parlamento non era stato semplificato o si trattava di altri progetti andati in fumo?

L’anticipo Tfr. Se fosse già realtà

Come ottenere l’anticipo Tfr? Nulla di più semplice. Bisogna inoltrare domanda al datore di lavoro, purché il numero di dipendenti sia almeno di 20 unità e sia previsto, pertanto, per legge il Tfr. Come ben sapete, precedenti modifiche normative non ne hanno previsto l’obbligatorietà per alcune casistiche speciali.

Le aziende possono trovarsi in difficoltà? Tenuto conto che non possono avvalersi di nessun conguaglio fiscale e sarebbero tenute ad anticiparlo, smobilizzando liquidità, certamente e soprattutto per quelle di piccole dimensioni con meno di 49 unità di personale dipendente.

Il Tfr anticipato rappresenta un’opportunità per il lavoratore dipendente? Dipende dai punti di vista:

  • se un rientro di una centinaia di euro (ma proprio al massimo, dato che può trattarsi anche di importi inferiori, a seconda di una serie di parametri di calcolo, in funzione dell’anzianità lavorativa e del Tfr accantonato) può essere utile per qualche spesa di modico rilievo, per pagare le rate del mutuo, certamente. Ma se quei pochi soldi in più se ne vanno all'”acqua di rose”, allora, non è meglio tenerli da parte?
  • “Meglio un uovo oggi che una gallina domani”, la ragionano così 1 su 5 lavoratori dipendenti secondo la ricerca pubblicata da Confcommercio. Sembrerebbe proprio che alcune persone considerino anche la tendenza con cui si “tocca” il Tfr e, siccome sono alquanto pessimismi sulle sorti dell’economia, pensano che prima o poi interverrà qualche altra modifica legislativa che reindirizzerà il Tfr verso altri cumuli, come fu fatto per la previdenza complementare, per alcune tipologie di aziende.

Se convenga o meno, spetta accertarlo sul momento alle singole persone dato che è semplicissimo richiederlo. E sicuramente non sarà obbligatorio.

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