I contributi silenti in Italia: ecco cosa cambia

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I contributi silenti rappresentano un caso particolare nell’ambito della materia giuslavoristica in Italia e, in senso più stretto, nell’ambito della presentazione dei requisiti di accesso al trattamento pensionistico. In effetti i contributi silenti sono forse conosciuti meglio con la denominazione di pensionati quindicenni: in altre parole i contributi silenti sono coloro che accedono al trattamento pensionistico di vecchiaia con 15 anni di anzianità contributiva.

Come funziona l’anzianità contributiva per i contributi silenti?

In primo luogo dobbiamo analizzare qual è la peculiarità principale dei contributi silenti: si tratta di una fascia di lavoratori che accede alla pensione di vecchiaia con 15 e non con 20 anni di anzianità contributiva. La novità in merito ai contributi silenti sta nella nuova circolare dell’Inps: si tratta della circolare Inps 16/2013 sui contributi silenti. Il contenuto della circolare sui contributi silenti è chiaro: i soggetti con un’anzianità contributiva  di 15 anni maturata al 31/12/1992 godono di una deroga che li equipara a tutti gli altri soggetti che percepiscono la pensione di anzianità dopo 20 anni di anzianità contributiva.

Le nuove disposizioni sui contributi silenti

L’importanza della nuova circolare sui contributi silenti  è fondamentale perché, in pratica, prescrive l’applicazione di qualcosa di diverso rispetto a quanto previsto per i contributi silenti  dalla riforma Fornero. Ad oggi, infatti, contributi silenti hanno pieno diritto alla pensione di anzianità anche dopo solo 15 (e non 20) anni di anzianità contributiva. Ovviamente nell’ambito della circolare Inps sui contributi silenti si precisa che a partire da quest’anno in corso tutti i contributi silenti vedranno le proprie pensioni adeguate agli incrementi della speranza di vita come prescritto dal D. M. 06/12/2011.

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