Decreto legge di semplificazione fiscale

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Il decreto legge di semplificazione fiscale, approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri, dovrebbe essere l’ennesima mossa da parte del Governo per fermare l’evasione fiscale e semplificare la normativa tributaria. Ma cosa prevede esattamente il decreto, i cui provvedimenti sono descritti in 13 articoli?

Semplificazione fiscale: rateizzazione e benefici tributari

Tra i vari articoli che compongono il decreto legge sulla semplificazione fiscale, quello più interessante è la rateizzazione dei debiti tributari: il contribuente, una volta scaduto il termine del pagamento, potrà usufruire della rateizzazione del debito in caso di gravi difficoltà economiche.

Ci sono quindi tre soluzioni per la rateizzazione dei debiti tributari una volta attuata la riforma per la semplificazione fiscale:

  • un piano d’ammortamento dalla prima richiesta di dilazione dopo la scadenza, con rate crescenti
  • esclusione della decadenza dal benefizio in caso di mancato pagamento della prima rata o delle prime due
  • divieto di iscrivere più di un’ipoteca.

In tutti e tre i casi, il contribuente che non ha ancora pagato il suo debito tributario e ha chiesto la rateizzazione non sarà più considerato inadempiente dalla legge.

Con l’approvazione del decreto sulla semplificazione fiscale, i contribuenti avranno diritto anche ad alcuni benefici tributari su presentazione della comunicazione apposita: con il nuovo provvedimento, i soggetti che posseggono i requisiti per le agevolazioni possono ottenere i benefici anche senza nessun adempimento particolare.

Un beneficio ottenuto dalla semplificazione fiscale è sicuramente relativo alle comunicazioni per i soggetti passivi IVA: la comunicazione sarà mensile e unica per ogni cliente, sostituendo le norme precedenti che prevedevano una singola comunicazione per ogni operazione.

Altri aspetti della semplificazione fiscale

Ci sono anche altre novità interessanti a seguito dell’approvazione del decreto sulla semplificazione fiscale: tra questi, la deroga alla limitazione sul denaro contate posseduto dagli stranieri non comunitari in Italia. Prima dell’approvazione del decreto, infatti, era fissato un limite di 1000 euro massimo.

Infine, novità anche sull’IMU per le case all’estero: l’imposta non dovrà essere versata se gli importi calcolati non superano i 200 euro. Come base per il calcolo dell’imposta, invece, verrà utilizzato il valore utilizzato nei paesi esteri per il calcolo dell’imposta patrimoniale.

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