La riforma previdenziale inarcassa

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La riforma previdenziale inarcassa è stata approvata ormai da qualche mese, ma dato che la riforma previdenziale inarcassa affonda le proprie radici in una materia sempre difficile e sempre in divenire, occorre spendere qualche parola per spiegare fino in fondo con cosa abbiamo a che fare quando facciamo riferimento alla famosa riforma previdenziale inarcassa. Iniziamo con i dati di base: possiamo infatti dire che la riforma previdenziale inarcassa provoca due conseguenze: il passaggio al metodo contributivo e la sostenibilità a 50 anni.

La riforma previdenziale inarcassa: il metodo contributivo

Quindi uno dei punti fondamentali per quanto riguarda i cambiamenti che l’approvazione della riforma previdenziale inarcassa porta con sé riguarda per l’appunto il passaggio al sistema contributivo per quanto concerne le regole di calcolo e di contribuzione del proprio trattamento pensionistico. L’approvazione della riforma previdenziale inarcassa si inserisce nell’ambito delle riforme volute negli ultimi due anni da parte del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, prova ne sia, l’iter di approvazione della riforma previdenziale inarcassa anche più lungo del previsto in quanto la riforma previdenziale inarcassa ha dovuto superare i test prescritti dal Ministro Fornero. Dopo il superamento positivo dunque dello stress test previsto dal Ministro Fornero, l’approvazione definitiva della riforma previdenziale inarcassa è avvenuto nello scorso mese di novembre.

La riforma previdenziale inarcassa: previdenza e assistenza

Ma nell’ambito dell’organizzazione interna dei promotori della riforma previdenziale inarcassa, le novità introdotte con il passaggio al metodo contributivo sono state a lungo vagliate e, alla fine, hanno prodotto un doppio esito positivo: da un lato per i benefici in capo ai fruitori, dall’altro per la sostenibilità e la salute delle casse dei promotori della riforma previdenziale inarcassa. L’obiettivo dei promotori della riforma previdenziale inarcassa, è stato quello di riconoscere previdenza ed assistenza nell’ambito dell’obiettivo di equità sia al livello intergenerazionale, che al livello intragenerezionale.

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