L’anagrafe conti correnti

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L’anagrafe conti correnti entrerà in vigore in ritardo rispetto a quanto precedentemente stabilito. A conti fatti negli ultimi giorni sono emerse in modo chiaro e ormai inequivocabile anche dinanzi agli occhi degli addetti ai lavori una serie di problematiche tali da rendere nella prassi molto difficile se non assolutamente impossibile l’entrata in vigore a pieno regime dell’anagrafe conti correnti entro i termini previsti dalla legge. Termini di legge per l’entrata in vigore a pieno regime dell’anagrafe conti correnti che, in base alle vecchie prescrizioni, sarebbe stato molto vicino – in questa settimana in alcuni casi.

 

L’anagrafe conti correnti: le novità

Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che possono esserci più di sostegno nell’ambito della nostra disanima in merito all’anagrafe conti correnti. In primo luogo diventa necessario spendere due parole, in potente sintesi naturalmente, in merito all’anagrafe conti correnti, vale a dire uno di quegli strumenti studiati dal Fisco e messi a punti dall’Agenzia delle Entrate volti a rinforzare la tracciabilità del denaro e migliorare le misure classiche di lotta all’evasione fiscale all’interno del nostro Paese.

 

L’anagrafe conti correnti: le date

Le date precedenti per quanto riguarda gli adempimenti previsti dalla legge in materia di Spesometro e di anagrafe conti correnti erano ormai prossime se non, in qualche caso, sarebbero ormai scadute. La legge prevedeva nei fatti i seguenti tipi di adempimento: per i titolari di partita Iva c’era l’obbligo di spedire i dati richiesti entro il 12 novembre per chi paga l’Iva mensilmente oppure entro il prossimo 21 novembre qualora gli interessati pagassero il tributo in questione su bale trimestrale. Adesso le date sono cambiate e sono state unificate: per tutti i titolari di partita Iva la scadenza è il prossimo limite per comunicare i dati di fatture e di vendite uguali o inferiori ai 3600 euro è fissato per il prossimo 31 gennaio 2014.

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