Il periodo attuale non è certamente il migliore per parlare di quelle che sono le tasse che gli italiani devono pagare relativamente alla propria casa, eppure, proprio in momenti di confronto come questi, può rivelarsi estremamente interessante sapere come se la passano i “nostri vicini” e a quanto ammontano dunque le tasse sulla casa in Europa.
L’Italia e le tasse sulla casa in Europa
Secondo quanto affermato dal direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, in merito alle tasse sulla casa in Europa: «l’Italia è l’unico tra i grandi Paesi Europei senza una tassa sulla prima casa. Di conseguenza, la reintroduzione dell’Ici per l’abitazione principale può rappresentare una delle vie utili per recuperare l’evasione fiscale». Stesso concetto è stato ribadito anche dal nuovo presidente del governo Mario Monti che ha fatto riferimento ai dati pubblicati dall’Ocse (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), durante un pubblico intervento sull’Imu.
A detta però di quanto elaborato dal Centro Studi Sintesi, pur pagando meno imposte sugli immobili rispetto a quelle che sono le altre tasse sulla casa in Europa, l’insieme dell’imposizione fiscale italiana è talmente alta da renderci del tutto svantaggiati rispetto agli altri. Inoltre, le caratteristiche presentate dall’Imu che verrà a breve introdotta da Monti non faranno altro che farci perdere il vantaggio accumulato e avvicinarci a quelle che sono le più esose tasse sulla casa in Europa.
Francia, Germania, Spagna, Inghilterra e le tasse sulla casa in Europa
Andando dunque ad analizzare nello specifico quelle che sono le tasse sulla casa in Europa, dunque, possiamo affermare che:
– in Francia vengono applicate due forme di prelievo: la Taxe Foncière, che grava sui proprietari, e la Taxe d’habitation, che grava invece su chi abita l’immobile (a qualunque titolo). La base imponibile ammonta al valore catastale del fabbricato e le aliquote sono differenti di città in città.
– in Germania le tasse sulla casa convertono nella Grundsteuer B, una tassa patrimoniale simile alla vecchia Ici e pari al valore catastale dell’immobile (varia sempre, comunque, di città in città).
– in Inghilterra la tassa sulla casa si chiama Council Tax e varia dagli 800 ai 2500 euro all’anno, a seconda del valore degli immobili. Non interessa solo il proprietario ma anche l’occupante la struttura, a qualsiasi titolo. Per gli affittuari, l’imposta è già compresa nel contratto di locazione, e per studenti e single c’è uno sconto del 25%.
– in Spagna, infine, la tassa sulla casa consiste nell’Ibi, una tassa che colpisce anche gli occupanti l’immobile e ammonta a un valore che oscilla tra lo 0,4% e l’1,1%.
Dalla seguente analisi delle tasse sulla casa in Europa, la Spagna risulterebbe essere il Paese più conveniente in assoluto, ma, a conti fatti, mettere su un nido è troppo costoso ovunque.