Come abbiamo già specificato in un precedente post, il nuovo governo Monti ha decretato qualche cambiamento in merito a ciò che è stato precedentemente deciso dal governo Berlusconi sul regime dei contribuenti minimi.
Riassumendo, infatti, nell’anno 2012, sono previste: l’applicazione di un’imposta sostitutiva al 5% per facilitare quei soggetti giovani o da poco disoccupati, importanti agevolazioni contabili e una rettifica dell’Iva.
Proprio in merito a quest’ultima caratteristica del nuovo decreto, la rettifica dell’IVA per i contribuenti minimi 2012, proponiamo di seguito quanto deciso dal governo.
Novità in merito alla rettifica dell’IVA per i contribuenti minimi 2012
La rettifica dell’IVA per i contribuenti minimi 2012 nasce dal fatto che, a partire dallo scorso 1° gennaio, molti contribuenti (quelli che hanno cioè iniziato la loro attività prima prima del 31 dicembre 2007 o non rispettano i particolari requisiti di accesso), sono stati costretti ad uscire dal tradizionale regime dei minimi.
Di conseguenza, è stato necessario procedere alla rettifica dell’IVA per i contribuenti minimi 2012 al fine di agevolare i diretti interessati in merito a quella che è stata l’imposta pagata per acquistare beni strumentali e giacenze di magazzino nel 2011.
A quali beni si rivolge la rettifica dell’IVA per i contribuenti minimi 2012
Precisamente, la rettifica dell’IVA per i contribuenti minimi 2012 si rivolge a quei beni strumentali e a quelle giacenze di magazzino non ammortizzabili, oltre che a quei servizi non ancora ceduti, o rimasti utilizzati, nel momento in cui si è verificato il cambio di regime. Per quanto attiene invece ai beni ammortizzabili, la rettifica dell’IVA per i contribuenti minimi 2012 si rivolge a quelli per cui non è ancora decorso il periodo di cinque anni deciso dall’articolo 19-bis-2, DPR 633/1972.