Allo scopo di prevenire ed evitare il riciclaggio di denaro soprattutto ad opera di gruppi criminali e movimenti terroristici, il nuovo governo tecnico presieduto da Mario Monti ha da qualche mese disposto nuovi limiti all’uso del contante.
Come abbiamo già descritto nei nostri precedenti articoli inerenti alla nuova normativa antiriciclaggio, tali limiti all’uso del contante prevedono:
– l’abbassamento da 2.500 a 1.000 euro del limite massimo per quanto riguarda il trasferimento di denaro contante, i libretti postali e bancari al portatore e i titoli al portatore.
– l’estinzione o la costrizione a un saldo inferiore a 1.000 euro per i libretti di deposito al portatore, sia bancari che postali, aventi un saldo oltre il suddetto limite;
– la determinazione (sugli assegni bancari e postali di importo pari o superiore a 1.000 euro) del nome o della ragione sociale del beneficiario e della clausola di non trasferibilità.
Cos’altro c’è da sapere sui nuovi limiti all’uso del contante
Relativamente a quelli che sono i nuovi limiti all’uso del contante, è bene inoltre sapere che, per quanto riguarda assegni bancari e circolari, assegni di conto corrente postale e vaglia postali e cambiari:
– è vietato il trasferimento di denaro contante di importo pari o superiore a 1.000 euro tra soggetti diversi;
– il trasferimento di denaro può avvenire solo tramite di banche, istituti di moneta elettronica e Poste Italiane SpA;
– per le Banche sussiste l’obbligo di rilasciare i moduli di assegno bancario e a di emettere gli assegni circolari comprensivi della clausola di non trasferibilità;
– il Cliente può chiedere per iscritto alla Banca che gli vengano rilasciati gli assegni bancari o che vengano emessi gli assegni circolari privi della clausola di non trasferibilità solo se inferiori a € 1.000;
– gli assegni bancari e gli assegni circolari senza la clausola di non trasferibilità sono emessi sotto pagamento, da parte del Cliente, di un’ imposta di bollo di 1,50 euro;
– gli assegni bancari emessi “all’ordine del traente” non possono essere girati a terzi, ma altresì unicamente ad una Banca o a Poste Italiane;
– dati personali, codice fiscale ed eventuali infrazioni possono essere comunicate dalla Banca alle autorità pubblica, i primi in caso di richiesta, le seconde anche semplicemente a discrezione della Banca che abbia notato l’irregolarità.
Vediamo ora, di seguito, tutte le sanzioni applicate in seguito a trasgressioni ai limiti all’uso del contante.
Le sanzioni previste in caso di trasgressione ai limiti all’uso del contante
Per coloro che trasgrediscono i suddetti limiti all’uso del contante, la nuova normativa antiriciclaggio prevede sanzioni decisamente salate. Per fare un esempio pratico, su un trasferimento di denaro o su un saldo superiore a 1.000 euro viene imposta una sanzione che oscilla tra l’1 e il 40% dell’importo totale (minimo 3.000 euro). Quando invece la trasgressione ai limiti all’uso del contante supera i 50.000 euro, le norme sui limiti del contante prevedono una sanzione che oscilla tra il 5% e il 40%. Infine, per violazioni superiori ai 250.000 euro, si deve pagare una sanzione che va tra il 2% o il 10% dell’importo entro 60 giorni.
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