Licenziamento dipendenti pubblici: ancora una volta il lavoro è la chiave del Governo. L’idea è di dire addio al posto fisso. Anche chi lo ha già dovrà adeguarsi a nuovi standard. In realtà è uno slogan che abbiamo già sentito tante volte: si sviluppa il lavoro a tempo indeterminato, ma questo non è garanzia di un posto fisso, perché anche i dipendenti pubblici dovranno dare dei risultati in termini di rendimento nel proprio lavoro se intendono restare. La Fornero è molto chiara su questo punto: non devono esistere diversi comportamenti tra i dipendenti pubblici e quelli privati. E il licenziamento dipendenti pubblici è il risultato.
Licenziamento dipendenti pubblici: cosa dice la Fornero
Sul licenziamento dipendenti pubblici la Fornero conclude: “… non è possibile che diciamo certe cose sul settore privato e poi non le applichiamo al pubblico”. La scelta della Fornero era però già presente con la legge delega, come risponde Patroni Griffi sul Sole24Ore, quindi è frutto di un Governo precedente. Cosa si intende davvero per licenziamento dipendenti pubblici? I dipendenti pubblici non avranno più il posto fisso, ma saranno valutati continuamente in base al loro lavoro. Se è vero che la cosa scandalizza i dipendenti pubblici, è anche vero che sia nel privato che all’estero le cose funzionano così. In tempi di crisi economica, dipendenti pubblici che vanno a fare la spesa o che non fanno nulla agli sportelli sono una perdita economica e non solo (enorme). Quindi il licenziamento dipendenti pubblici in caso di dipendenti che non fanno nulla è più che giusto, se pensiamo che i licenziamenti saranno per giustificato motivo e saranno sostenuti da un ottimo TFR.
Licenziamento dipendenti pubblici e la crisi
Il licenziamento dipendenti pubblici non nasce solo dall’esigenza di fare cassa: tanti italiani si sono trovati di fronte agli sportelli persone inadatte sicure perché avevano il posto fisso. Per i dipendenti pubblici onesti, che hanno sempre fatto il loro lavoro, non c’è da temere dai licenziamento dipendenti pubblici.