Senza se e senza ma. Il fondo salva stati Esm è stato approvato proprio ieri dalla Corte Costituzionale tedesca. Il ricorso che poneva infatti il dubbio sulla compatibilità di tale manovra con la costituzione stessa è stato respinto con convinzione e giudicato infondato dalla consulta di Karlsruhe: il fondo salva stati Esm è assolutamente legale. Ovviamente, se da una parte il sì è stato incondizionato, dall’altra sono state dettate precise condizione per l’attuazione del suddetto progetto. Berlino potrà essere coinvolto dal fondo salva stati Esm per non più di 190 miliardi di euro (oltre i quali sarà necessario un nulla osta emesso dal Parlamento, che dovrà inoltre essere tempestivamente messo a conoscenza di qualunque decisione intrapresa).
Al via il fondo salva stati Esm
Inutile specificare come il sì della corte costituzionale al fondo salva stati Esm sia stato accolto dai governi con gioia e soddisfazione. Le Borse europee, dal canto loro, sono state protagoniste da subito di rialzi positivissimi: la migliore, senza dubbio, quella di Madrid.
Già dal prossimo mese, dunque, il fondo salva stati Esm potrebbe essere pienamente attivo e lavorare per il bene di quest’Europa ancora fortemente in crisi.
Ma in cosa consiste esattamente il fondo salva stati Esm?
Il fondo salva stati Esm, nato come European Stability Mechanism, consiste in un progetto di stabilizzazione finanziaria permanente dell’Europa, realizzato tramite un accordo tra i 17 paesi membri. Attraverso prestiti e finanziamenti molto speciali, il fondo salva stati Esm avrebbe l’autorità per aiutare e sostenere quei paesi europei maggiormente in difficoltà e potrebbe acquistare titoli di Stato sul mercato sia primario che secondario. Ogni stato membro verserà una quota di partecipazione (pena sanzione e la perdita del diritto di voto), mentre la disponibilità iniziale del fondo sarà di 500 miliardi di euro prestabili.