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Mutui e tobin-tax: cosa aspettarsi

In base al decreto stabilità è prevista l’introduzione della tobin-tax.

Questa è stata la molla che ha fatto subito pronunziare l’Abi su una necessaria revisione delle nuove manovre fiscali, in quanto potrebbero incidere negativamente sullo sviluppo.

Il settore dei prestiti e dei mutui è sempre collegato con l’economia tutta.

Ed i mutui, essendo prestiti a medio-lungo termine ancorpiù. Così chi cerca di prevedere l’andamento della domanda e dell’offerta del credito (previsioni mutui 2013) dovrà, di necessità, tener conto non solo delle politiche interne al settore bancario e finanziario, ma anche di quelle generali. Di certo, è da un po’ di tempo che gira una brutta aria tra operatori di mercato ed istituzioni.

Con il nuovo disegno stabilità è stata prevista a partire dal 2013 l’applicazione della tassazione dello 0,05% sul valore degli strumenti finanziari venduti (ad es. azioni, obbligazioni). Si penserà, così, che ciò avrà incidenza soltanto sulla finanza. Impropriamente viene però chiamata Tobin-Tax, in quanto quest’ultima prevede l’applicazione del meccanismo di attenuazione sugli scambi in valuta estera.

tobin-tax

Può essere che si voglia, in questo modo, ottenere l’effetto di calmierare un po’ il segmento speculativo?

Ma l’onda d’urto finirà con il propagarsi anche sull’offerta finanziaria, sempre che non intervengano altre iniziative per lo sviluppo. Ampio spazio si stava cercando di dare all’imprenditoria ed alla creazione di lavoro, sino a quando non è tornato il problema del fisco.

Ecco i due motivi principali dell’effetto-contagio:

  • Le banche stavano pensando di smobilizzare liquidità alternativa, proprio attraverso la creazione di nuovi strumenti finanziari con ivi integrati i mutui. Si ha forse paura che anche in Italia si crei lo scandalo dei Mutui-Subprime? Ma quest’ultimi (prodotti finanziari ceduti con all’interno del credito insolvente) hanno le loro radici nel credito facile, che di certo non l’abbiamo riscontrato nel nostro paese, in cui il livello di indebitamento dei privati è molto più basso che nelle altre realtà. I covered bond, di cui si è discusso i primi di ottobre nel corso della “Securitization e Covered bond conference 2012” non sono altro che mutui ipotecari cartolarizzati. Le banche sbloccano l’immobilizzo di liquidità, e per noi non cambia nulla. E’ comprensibile il timore dell’Abi, di fronte a tale iniziativa governativa.
  • I mutui a tasso fisso sono indicizzati all’Irs (Interest rate swap), quindi collegato al mercato dei derivati mentre quelli a tasso variabile con cap (massima variazione prevista per il tasso) comportano l’acquisto, a titolo di copertura, da parte della banca di altri strumenti finanziari.

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