La legge di Stabilità non è ancora in terza lettura alla Camera per gli impedimenti causati dall’allentamento del patto di Stabilità interno volto ad evitare il fallimento di moltissimi Comuni. In Commissione Bilancio gli enti locali hanno fatto pressione allo scopo di ottenere tagli e agevolazioni maggiori.
In questa fase non sono comparse all’interno della legge di Stabilità norme sostanzialmente nuove e inaspettate, ma alcune sono state differite nel tempo per quanto riguarda le prime scadenze.
Tra gli interventi alla legge di Stabilità: il blocco di sei mesi degli sfratti e dei contratti dei precari della pubblica amministrazione e il differimento delle tasse per le popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna.
Per quanto riguarda l’Imu è stato approvato il trasferimento integrale di tutto il gettito ai Comuni con un introito per le amministrazioni pari a circa otto miliardi in più rispetto alle prime stime. Invece il gettito derivante dalla tassa sugli immobili ad uso produttivo – in merito a cui è stata approvata la possibilità di un incremento dell’aliquota – andrà direttamente allo Stato.
Sempre nell’ambito della legge di Stabilità, in merito alla Tares – la nuova imposta sui rifiuti e i servizi indivisibili che dal prossimo gennaio sostituirà la Tarsu – è stata approvata una proroga per il pagamento della prima rata che slitta, dunque, da gennaio ad aprile.
Modifiche alla legge di Stabilità anche in merito alle cartelle pazze: tutte quelle antecedenti al 2000 e di importo inferiore ai 2000 euro sono state abolite.