La cancellazione di un’ipoteca giudiziale non è un’operazione complessa. Occorre però conoscere quali sono i metodi di cancellazione di un’ipoteca giudiziale. Conviene anche sapere in che casi occorre procedere a cancellazione di un’ipoteca giudiziale e in quali altri casi si tratterebbe di un’operazione superflua.
Quando occorre la cancellazione di un’ipoteca giudiziale
Prima di spiegare come procedere alla cancellazione di un’ipoteca giudiziale è opportuno capire, in potentissima sintesi che cos’è un’ipoteca giudiziale. Per ipoteca giudiziale si intende una iscrizione eseguita al Tribunale per difendere un creditore che intende tutelarsi nei confronti del suo debitore. Ovviamente il creditore in questione deve essere in possesso di un provvedimento giudiziale a proprio favore come un decreto ingiuntivo o simili.
Istruzioni pratiche per la cancellazione di un’ipoteca giudiziale
Il primo passo verso la cancellazione di un’ipoteca giudiziale passa attraverso l’ordine di cancellazione emesso dal giudice in seguito alla dichiarazione di rinuncia da parte del creditore in questione. Per rendere poi operativa la cancellazione di un’ipoteca giudiziale, oltre che alla dichiarazione di rinuncia da parte del creditore, occorre l’Annotamento di cancellazione da presentare presso la Conservatoria competente.
Facciamo alcuni esempi di cancellazione di un’ipoteca giudiziale. Il caso più frequente è quello che riguarda le ipoteche derivanti dalla concessione di un mutuo. In questo caso, per la cancellazione di un’ipoteca giudiziale, è possibile ottenere la cancellazione d’ufficio dell’atto al momento in cui viene saldato il debito. Tale procedura viene di norma portata a compimento direttamente dalla banca che lo comunica entro 30 giorni lavorativi all’Agenzia del Territorio. Per quanto riguarda invece la cancellazione di un’ipoteca giudiziale di tipo legale, quindi quasi sempre a favore del Servizio Riscossione Tributi, la cancellazione sarà cura dell’Agente Riscossore al momento del saldo del debito.