Con i recenti dati rilasciati dall’Istat in merito alla produzione industriale, si attesta nuovamente uno scenario economico davvero disastroso. Questo porta a un calo del potere d’acquisto delle famiglie, con una contrazione della domanda di mercato piuttosto marcata come quella registrata nel 2012.
Con queste condizioni non poteva che essere nuovamente confermato, anche per il 2013 il calo del potere d’acquisto delle famiglie. Queste sono le principali conseguenza di una politica economica che non ha fatto nulla per contrastare il calo del potere d’acquisto delle famiglie aumentandola con l’aumento dell’Iva.
Calo del potere d’acquisto delle famiglie: calcoli
Per calcolare velocemente la perdita della capacità di acquisto, basta calcolare gli aggravi per le famiglie ne biennio 2012-2013 pari a +3,823 euro a famiglia. Si tratta di una cifra troppo elevata che non tiene conto delle ricadute dovute alla crescita del debito pubblico.
A risentire di questo calo del potere d’acquisto delle famiglie è soprattutto il mercato delle auto. Non c’è da sorprendersi visti i costi sempre più alti per il mantenimento di un’automobile che nel 2012 sono aumenti di 481 euro per auto a benzina.
Con questo calo del potere d’acquisto delle famiglie, il nuovo Governo dovrà riuscire ad affrontare seriamente e con mezzi adeguati questa situazione che ha raggiunto ormai un livello pericoloso. Con la caduta di produzione, il versante dell’occupazione non può di certo guardare a un futuro positivo.
Una situazione drastica che non fa altro che creare nuovi record nel tasso di disoccupazione e cassa integrazione, contribuendo al calo del potere d’acquisto delle famiglie.
L’Italia attualmente si trova all’interno di un circolo vizioso che può essere bloccato solo con interventi per il rilancio della domanda di mercato.