Come voi tutti ben saprete, la Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (meglio conosciuta come Tarsu o come tassa per i rifiuti urbani) viene stimata considerando quella che è la superficie effettiva dell’abitazione o dell’ufficio in cui si vive o si lavora. Tutti gli occupanti un’immobile (siano essi proprietari, affittuari o quant’altro) sono tenuti a presentare apposita domanda e a partecipare così al pagamento di una tassa obbligatoria.
Non tutti sanno, però, dell’esistenza dell’eventuale caduta in prescrizione della Tarsu. Se la sua evasione non viene infatti notificata entro un certo periodo di tempo, il Comune cui appartiene l’immobile “evasore” non può pretendere quanto gli spetta.
Vediamo dunque, di seguito in questo articolo, a quanto ammonta il tempo limite prima che la prescrizione della Tarsu diventi effettiva.
Cinque anni di tempo prima della prescrizione della Tarsu
Secondo la legge n. 296 del 27 dicembre 1996 (articolo 1, comma 161), la prescrizione della Tarsu avviene nel momento in cui risultano trascorsi cinque anni effettivi dalla data relativa al versamento dell’imposta.
Per fare un esempio, se avreste dovuto presentare la vostra dichiarazione per l’anno 2005 e non l’avete fatto entro il 20 gennaio dell’anno 2006, potete essere richiamati al pagamento dal vostro Comune entro e non oltre il 31 Dicembre dell’anno 2011. Se la notifica arriva oltre questo termine temporale, invece, si assiste alla prescrizione della Tarsu e l’imposta va in decadenza. Ciò perché sono trascorsi esattamente cinque anni dal momento in cui la dichiarazione e il versamento avrebbero dovuto essere presentati.
Evitare la prescrizione della Tarsu
Tanti sono i motivi per cui si potrebbe essere richiamati al pagamento della suddetta imposta. Sapere però che la prescrizione della Tarsu cade per mancata notifica di pagamento dopo cinque anni dalla data del versamento, non giustifica assolutamente un’eventuale evasione.