In un nostro precedente articolo abbiamo specificato in maniera molto dettagliata quale fosse il significato di pareggio di bilancio in costituzione.
Dato l’interesse che l’argomento ha suscitato e continua a suscitare da molti mesi a questa parte, torniamo oggi sull’importantissima legge per approfondire ancor di più quale sarà il destino politico ed economico dell’Italia. A seguito dell’approvazione che il Senato ha concordato nei confronti del ddl attuativo, infatti, è stato sostanzialmente riformato l’articolo 81 della nostra Costituzione.
L’approvazione del pareggio di bilancio in costituzione
Approvato nella serata del 20 Dicembre 2012 con 222 voti favorevoli rappresentati i due terzi del quorum necessario, il pareggio di bilancio in costituzione è diventato effettivamente legge dopo che la Camera lo aveva precedentemente varato. Con tale risoluzione, dunque, il nostro Paese si impegna con l’UE e con il cosiddetto Fiscal Compact per far sì che costi e ricavi siano sempre in condizione di equilibrio e parità.
L’organismo che controllerà il pareggio di bilancio in costituzione
Strutturalmente, verrà a crearsi un organo detto “Ufficio parlamentare di bilancio”. Esso avrà carattere indipendente e i suoi membri (tre) saranno nominati direttamente dal presidente della Camera e dal presidente del Senato. Tra i compiti dell’istituto ci sarà ovviamente quello di tenere a bada i conti pubblici (garantendone un equilibrio indispensabile) e il suo presidente avrà responsabilità decisionali uguali a quelle attese dalla Bce.
In merito infine a quello che sarà il destino del nostro Paese dopo l’approvazione del pareggio di bilancio in costituzione, il Paese affiderà molto di quanto lo riguarderà alle grandi potenze bancarie e finanziarie. Un indebitamento, del resto, è giustificato solo in caso di eventi straordinari, come disastri naturali, crisi finanziarie e recessioni molto gravi.