La notizia non è delle più recenti, ma continua a suscitare domande tra quei numerosi utenti della rete cui oggi vogliamo provare a dare una risposta.
Continua imperterrita, infatti, la lotta del Governo nei confronti dell’evasione fiscale. Dopo il Redditometro e i numerosissimi strumenti che tutti abbiamo imparato a conoscere nel corso degli ultimi mesi, arriva anche l’anagrafe dei conti correnti.
Per la precisione, con il Decreto 201/2011 della Legge Salva Italia, il Garante della Privacy ha dato il suo okay e la sua disponibilità alla verifica a quello che sarà il nuovo, enorme data-base contenente un’immane quantità di informazioni personali relative ai contribuenti e alla loro situazione fiscale.
Ma che cos’è esattamente l’anagrafe dei conti correnti? E come funziona?
Come funziona l’anagrafe dei conti correnti
Tramite l’uso di una nuova piattaforma (verrà adottato il Sistema di Interscambio dati Sid in luogo del troppo chiacchierato Entratel), l’anagrafe dei conti correnti dovrebbe contenere tutte le informazioni dei contribuenti entro e non oltre quei termini, scaduti i quali l’imposta cade in decadenza (31/12 del sesto anno seguente l’anno d’imposta).
L’anagrafe dei conti correnti, inoltre, contiene (a partire dall’anno 2006) i nominativi e i dati degli intestatari dei c/c, il codice che ne identifica i rapporti e le informazioni che riguardano movimenti ed operazioni.
La trasmissione dei dati all’anagrafe dei conti correnti
La trasmissione dei dati all’anagrafe dei conti correnti è stata e sarà effettuata, a partire dal 1° gennaio 2012, da istituti quali Poste, banche, fiduciarie e assicurazioni all’anagrafe tributaria. Ogni anno, poi, gli operatori dovranno comunicare i dati entro il 31 Marzo (c’è da specificare che i dati dell’anagrafe dei conti correnti relativi al’anno 2011 andranno spediti entro il 10/04/2013 e quelli relativi all’anno 2012 entro il 18/07/2013).