La crisi del settore automobilistico procede ormai da tempo senza soluzione di continuità. Potremmo infatti affermare senza troppi indugi che la crisi del settore automobilistico sta mostrando segnali di pericolo maggiori che in altri settori. E si sta sentendo più nel nostro Paese che all’estero. A conti fatti però, la crisi del settore automobilistico sta mostrando i suoi effetti in tutti i Paesi dell’area euro, o meglio, il punto di riferimento in questo ambito non è l’area euro, ma l’area Efta (più dei 27 Stati membri).
La crisi del settore automobilistico: i dati sulle immatricolazioni
Vediamo in primo luogo i dati che fotografano la crisi del settore automobilistico, partendo, come è giusto fare in questi casi, dal numero di immatricolazioni. La crisi del settore automobilistico si è manifestata a gennaio con una flessione delle immatricolazioni di auto nuove in area Efta (più dei 27 Stati membri dell’Unione Europea) pari all’8,5%. Il dato di per sé descrittivo diventa più preoccupante se lo confrontiamo con il livello che ha fatto registrare negli anni: ci rendiamo così conto della portata della crisi del settore automobilistico quando comprendiamo che un dato così basso per quanto riguarda l’immatricolazione di auto nuove non veniva registrato dal 1990.
La crisi del settore automobilistico: i dati in Italia
Ovviamente la crisi del settore automobilistico non ha risparmiato l’Italia: se prima abbiamo riportato i dati relativi alla crisi del settore automobilistico in Europa, rendiamo adesso conto della situazione in Italia. In effetti la crisi del settore automobilistico si è palesata anche nel nostro Paese attraverso una drastica flessione nell’immatricolazione di auto nuove. Ad inizio 2013 le immatricolazioni di auto nuove in Italia sono crollate del 17,6%. Se volessimo abbandonare la percentuale e quantificare il dato in termini numerici, potremmo dire che la crisi del settore automobilistico ha portato all’immatricolazione di solo 113.525 auto nuove dall’inizio dell’anno.