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Il rating dell’Italia dopo le elezioni

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Il rating dell’Italia è in pericolo. In effetti non è questo il momento più giusto per creare allarmismi, o meglio, potremmo dire, non è il momento più giusto per creare ulteriori allarmismi in merito al rating dell’Italia oltre a quelli che stiamo già intercettando da giorni su giornali e fonti di informazione sia all’interno che all’esterno dei confini del nostro Paese. E tutti ci parlano del rischio per quanto concerne il rating dell’Italia.

Il rating dell’Italia: l’attacco di Moody’s

A ben guardare in primo luogo c’è da rendersi conto che non tutte le agenzie di rating hanno preso posizione apertis verbis in merito al rating dell’Italia. Vero è che lo ha fatto proprio Moody’S, sempre pronta a pronunciarsi sul rating dell’Italia, ma non è stata, almeno per adesso, seguita dalle altre agenzie operative al livello mondiale. Il contenuto dell’intervento di Moody’s in merito al rating dell’Italia è abbastanza chiaro: a conti fatti l’incertezza elettorale nonché la prevedibile situazione di stallo in cui verserà l’agenda politica del nostro Paese per le prossime settimane e mesi è il segnale più negativo che le urne ci potevano consegnare dal punto di vista del rating dell’Italia. Perché significa incertezze e l’incertezza, si sa, è il primo nemico per il rating dell’Italia.

Il rating dell’Italia: livello Baaa2

C’è anche da sottolineare come il rating dell’Italia non sia già di per sé ad un livello invidiabile e che dunque il probabile downgrade del debito per quanto riguarda il rating dell’Italia porterà ad una situazione ancor meno invidiabile. Per Moody’s, infatti, il rating dell’Italia è Baaa2, solo due livelli più su del livello junk, vale a dire il livello spazzatura.

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