In un tempo non molto lontano, collezionare francobolli antichi rappresentava un’attività fortemente in voga. Oggi, con l’arrivo dei francobolli di posta prioritaria, e con l’uso sempre più sporadico che si fa di lettere e cartoline, la suddetta tipologia di collezione ha perso vigore e, non pochi, sono dunque coloro che intendono vendere francobolli da collezione a terzi.
Ovviamente, a un’attività durata anni deve essere dato il giusto valore e, se non si è esperti di compravendita, potrebbe risultare davvero difficile sapere a chi, dove e a quanto vendere francobolli da collezione.
Vediamo allora, di seguito in questo articolo, di fare un pochettino di luce.
Le nozioni da conoscere per vendere francobolli da collezione
Come tutti sicuramente sappiamo, i francobolli rappresentano delle carte valori che lo Stato emette per rendere franca la corrispondenza di lettere e cartoline di qualunque tipo. Ovviamente, non possono essere definiti francobolli da collezione quei francobolli che acquistiamo normalmente presso tabaccherie e uffici postali, a prescindere da quella che risulta essere la data di scadenza. Teoricamente, invece, è possibile vendere francobolli da collezione se si è un commerciante specializzato oppure un privato. Nel primo caso, badate bene, c’è da fare i conti con l’IVA. Nel secondo caso, no (sempre che, naturalmente, la vendita sia sporadica o occasionale, e non professionale ed abituale).
Dove vendere francobolli da collezione
Che si approfitti di un’asta su eBay, o che si scelga una piattaforma specifica (Delcampe.net, atOncer.com eccetera), molti sono i modi per vendere francobolli da collezione online.
Per la valutazione, se non si ha idea del prezzo da applicare e se si temono dunque dei raggiri, è possibile consultare poi siti specifici quali quantovale.it o la pagina eBay raggiungibile all’indirizzo http://www.ebay.it/sch/Italia-/12563/i.html?_nkw=folder&_catref=1&_fln=1&_trksid=p3286.c0.m282.