Reddito minimo garantito: è la proposta del Movimento 5 Stelle. Facciamo due conti e vediamo se è sostenibile per la nostra Economia.
Reddito minimo garantito in risposta all’assenza di lavoro
Il reddito minimo garantito esiste già ed è un sussidio messo a disposizione per gli italiani che non percepiscono alcun reddito dopo aver perso il posto di lavoro, o semplicemente perché, con la crisi, non si riesce a trovarlo. Il problema, però, è che per ricevere questi sussidi, la burocrazia è enorme. Il motivo è semplice: il reddito minimo garantito si è trasformato in centinaia di migliaia di varianti, ognuna con la propria procedura di richiesta (sussidio di disoccupazione, mobilità, ecc.). Il risultato è che i cittadini che hanno perso il lavoro hanno difficoltà nel richiedere un aiuto economico, mentre da più parti politiche (in particolare dal Movimento 5 Stelle) si parla di “reddito di cittadinanza”, ovvero di un reddito che verrebbe dato dallo Stato solo per il fatto di essere italiani. Quanto peserebbe sulla nostra Economia? Vediamo cosa succede negli altri Paesi. Considerato che l’Economia di un Paese dipende anche dalla zavorra di debito che porta con sé, in Olanda chi ha perso il lavoro o ha un reddito inferiore alle esigenze di base viene aiutato con 640 Euro al mese con una procedura burocratica relativamente semplice. Anche in Spagna e in Belgio esiste un reddito minimo garantito per chi non ha reddito sufficiente a mantenersi dai 400 ai 700 Euro. L’Economia reale non si aiuta solo con i soldi, ma anche con le agevolazioni. E’ il caso delle grandi città europee, dove si accede a cinema e musei spesso e volentieri a carico dello Stato o con un biglietto calmierato in base al reddito. Accanto agli aiuti, per salvaguardare la propria Economia, i Paesi europei fanno una seria attività di controlli per verificare l’effettiva povertà dei beneficiari.
Quanto inciderebbe il reddito minimo garantito sulla nostra Economia
Con la sindrome dei “furbetti” che coinvolge l’Italia, c’è da aspettarsi che un reale reddito minimo garantito non arriverà mai. Anche perché costerebbe più di 18 miliardi di Euro (usati dall’INPS nel 2011 per pagare gli ammortizzatori sociali).