A pochi giorni dal giuramento (e dal conseguente insediamento) del nuovo Presidente del Consiglio italiano, cominciano a susseguirsi veloci quelli che sono e che saranno i punti principali del programma del Governo Letta 2013.
Dalla questione del lavoro fino al pagamento dell’IMU, passando per il welfare e per l’ancor dolente crisi economica, numerose sono le informazioni da conoscere in merito a quanto accade in questi giorni ai vertici della politica.
Nel corso del seguente articolo, dunque, noi di BancaIT cercheremo di riassumere come meglio possibile il programma del Governo Letta 2013.
Continuate a leggere quanto abbiamo da dirvi!
Giovani e mondo del Lavoro: ecco il programma del Governo Letta 2013
Il primo punto del programma del Governo Letta 2013 riguarda senza ombra di dubbio la questione del Lavoro. Ciò che il nuovo Presidente del Consiglio e il suo gruppo di Ministri intendono riuscire a realizzare, infatti, consiste fondamentalmente nella riduzione degli ancor troppo numerosi contratti a termine previsti per i giovani. A proposito della crisi delle imprese, poi, il programma del Governo Letta 2013 promuoverà una vera e propria politica atta a favorire lo sviluppo di tutte le aziende e a intervenire sulle numerose tasse.
Welfare e programma del Governo Letta 2013
Anche il welfare è uno dei punti salienti del nuovo programma del Governo Letta 2013. Esso, infatti, dovrà essere migliorato secondo quello che è il modello europeo, apportando cambiamenti agli ammortizzatori sociali e trovando soluzioni di reddito minimo per le famiglie più in crisi.
Imu, Province e costi della politica: novità e programma del Governo Letta 2013
Proseguendo ancora con quello che è il programma del Governo Letta 2013, la nuova Presidenza del Consiglio intende sospendere (almeno per quanto riguarda la prossima rata) il pagamento dell’Imu previsto per il mese di Giugno e “alleggerire i toni” dell’evasione fiscale senza per questo renderla meno incisiva.
Per aiutare il Paese ad uscire dalla crisi, poi, il programma del Governo Letta 2013 taglierà ancor di più i costi della politica. I ministri appena insidiati, infatti, non percepiranno lo stipendio consueto e, in più, si assisterà all’abolizione della tanto chiacchierata legge sui rimborsi elettorali e alla soppressione delle Province.