Il crollo del Pil in Italia è un dato ormai conclamato. Se ne parla da molto tempo e se apparentemente finisce nel dimenticatoio, ecco che torna alla ribalta della cronaca ogni volta che l’Istat pubblica i dati inerenti al crollo del Pil in Italia. A conti fatti la situazione è decisamente grave: se non appare irrimediabile dal punto di vista dei dati numerici in senso stretto, il quadro peggiora se proviamo a comporre i dati di oggi con quelli degli ultimi anni e con il Pil Italia Storico.
Il crollo del Pil in Italia: i numeri e le previsioni
Al momento non vogliamo fare nessun tipo di Pil Italia Grafico ma, come nostra ormai consolidata buona abitudine, procediamo con ordine e cominciamo dall’analisi dei numeri: il crollo del Pil in Italia per il periodo di riferimento è di mezzo punto percentuale. Significa che nel primo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo del nostro Paese è diminuito dello o,5 per cento. Le considerazioni da fare a questo punto in merito al crollo del Pil in Italia sono un paio ed entrambe importanti allo stesso modo. La prima consiste nella proiezione per il 2013 in corso: a conti fatti se nel primo trimestre è stato registrato un crollo del Pil in Italia dello 0,5%, per il 2013 è prevedibile la soglia dell’1,5%.
Il crollo del Pil in Italia: il settimo trimestre in calo
La seconda considerazione da registrare in merito al crollo del Pil in Italia riguarda la durata della crisi che stiamo vivendo e dei suoi effetti sia all’interno dell’Eurozona in senso più generale che nel nostro Paese in senso più ristretto. Il problema di fondo che quello del primo trimestre 2013 è il settimo crollo del Pil in Italia consecutivo (considerando ad esempio anche il Valore Pil Italia 2011, le Previsioni Pil Italia 2012 e il Pil 2012 Italia): significa che da sette trimestri il nostro Pil continua a scendere. Una situazione così negativa e così lunga sul crollo del Pil in Italia non si registrava dal 1990.