La notizia è degli ultimissimi tempi e sottopone all’attenzione dei lettori una problematica abbastanza rilevante: tanti, forse troppi, risultano essere ad oggi gli italiani senza conto corrente. Per la precisione, stando a dati e studi recentemente pubblicati, dovrebbero essere ben 15 milioni i nostri connazionali che preferiscono non affidare alle banche i propri risparmi, prediligendo altri canali per la conservazione dei fondi accumulati.
Ma come è stato possibile registrare un così alto numero di italiani senza conto corrente? Cos’è che genere nelle persone diffidenza? Come mai in tanti preferiscono tenere i soldi a casa anziché affidarli nelle mani sicure di un istituto di credito? Quanto influisce in tutto questo la crisi economica che ha investito l’Europa nell’ultimo lustro?
I motivi per cui ci sono sempre più italiani senza conto corrente
Stando a un recente studio condotto dalla Cgia di Mestre, nel nostro Paese ci sono ben 15 milioni di italiani senza conto corrente.
Alla base di tale scelta, senza dubbio, spicca il momento di profonda incertezza economico-finanziaria che tutto il Mondo (e l’Europa, in primis) sta attraversando in questi ultimi anni.
Soprattutto anziani e pensionati infatti, per natura maggiormente diffidenti rispetto ai connazionali più giovani, preferiscono affidare i propri risparmi e le proprie entrate ad altri canali o, addirittura, tenere “pericolosamente” in casa il frutto di tanti anni di fatica.
Oltre alla mancanza di fiducia nei confronti degli istituti bancari, però, alla base della scelta di milioni di italiani senza conto corrente, ci sarebbero anche le spese troppo alte derivanti dall’aprire e dal mantenere il proprio conto.
15 milioni di italiani senza conto corrente: dati allarmanti se si guarda all’Europa
Già di per sé, il dato pubblicato dalla Cgia di Mestre in merito agli italiani senza conto corrente è decisamente allarmante. Ancor più spaventoso, però, esso finisce per rivelarsi se paragonato a quanto accade al resto dell’Europa. Le altre “potenze”, difatti, superano di poco il milione. Dietro l’Italia, per concludere, ci sono la Romania e la Polonia.