Prima di fornire quanti più dettagli possibile in merito alla cosiddetta mediazione civile obbligatoria, cerchiamo di approfondire e conoscere al meglio un argomento di cui tutti potremmo necessitare in caso di contenzioso o controversia.
Per la precisione, infatti, con il termine di mediazione civile si fa riferimento all’impegno profuso da parte di un mediatore (soggetto assolutamente sopra le parti) che permette ai soggetti protagonisti del “litigio” di trovare un accordo amichevole con cui risolvere la spinosa situazione che li ha coinvolti (per info su come diventare mediatori, leggete questo nostro precedente articolo). A seguito dell’intervento del mediatore, dunque, tutte le parti devono essere compiaciute e disposte ad avviare un percorso che le porti a chiudere definitivamente la questione.
Ma cerchiamo di capire quando è necessario ricorrere alla mediazione civile obbligatoria.
Non bisogna sempre ricorrere alla mediazione civile obbligatoria
Dopo la sua dichiarazione di incostituzionalità, non è più possibile parlare di mediazione civile obbligatoria, né ovviamente ricorrervi. Già prima del suddetto provvedimento, infatti, per materie quali quelle condominiali e quelle relative ai contratti di vendita e alle prestazioni d’opera, non era necessario ricorrere alla mediazione civile obbligatoria.
Al contrario, era necessario ricorrervi per le successioni ereditarie, per il comodato, per le divisioni quali la comunione tra coniugi, per i contratti quali quelli bancari o assicurativi, per le locazioni e per determinati risarcimenti danni.
Mediazione civile obbligatoria e svolgimento della mediazione
Accennata dunque l’illegittimità costituzionale della mediazione civile obbligatoria, è bene dire che alla conciliazione finale si arriva attraverso la presentazione di apposita domanda presso un organismo di mediazione idoneo. Per non più di quattro mesi, poi, il mediatore convocherà le parti e cercherà di arrivare ad un accordo amichevole e soddisfacente per tutti. In conclusione, i costi della mediazione civile prevedono un prezzo fisso pari a 40 euro più un certo valore relativo alle indennità che varia in base alla controversia e al suo svolgimento.