Approvazione ed entrata in vigore del testo del Fiscal Compact
Entrato in vigore il 1° Gennaio del corrente anno, e conosciuto anche come “Patto di Bilancio Europeo”, il testo del Fiscal Compact fa riferimento a un trattato che ben 25 dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea hanno approvato in data 2 marzo 2012.
Ad eccezione di due Paesi, infatti, tutti gli altri Stati dell’Unione hanno accettato il testo del Fiscal Compact e, col testo, quelli che sono i durissimi vincoli fiscali ad esso relativi. A tal proposito, c’è da dire che nel nostro Paese il testo del Fiscal Compact è stato approvato con 360 voti favorevoli e 65 contrari, registrando ben 65 astenuti e 103 assenti.
Fatta la dovuta premessa, cerchiamo ora di capire cosa dica il testo del Fiscal Compact e perché sia stato osteggiato e tanto temuto da un gran numero dei nostri politici.
Su cosa si basa il testo del Fiscal Compact?
Il più importante tra i tanti aspetti del Fiscal Compact è senza dubbio la responsabilità affidata ai Paese dell’UE (e quindi anche all’Italia) circa la riduzione del debito pubblico entro venti anni.
Per la precisione, allo scadere del tempo dato, il rapporto tra il PIL e il debito pubblico dovrà essere pari a un massimo del 60%.
A conti fatti, quindi, il testo del Fiscal Compact chiede all’Italia un risparmio di circa 45 miliardi di euro l’anno su un rapporto tra PIL e deficit che attualmente è pari al 127% e che, secondo alcuni, potrebbe presto raggiungere soglie anche più alte a causa dei debiti della Pubblica Amministrazione.
Il pareggio di bilancio nel testo del Fiscal Compact
Ancora, il testo del Fiscal Compact prevede che il pareggio di bilancio venga quanto più possibile rispettato e perseguito. In genere, ovviamente, se le uscite sono rappresentate da una qualsivoglia tipologia di spesa, le entrate sono per lo più rappresentate da tasse ed imposte.