La ricevuta affitto è una di quelle operazioni che sarebbero elementari, anzi che lo sono di certo dal punto di vista della sua stesura e composizione ma che non per questo tutti sanno compilare. Del resto, ad onor del vero sono parecchi i casi in cui a domanda precisa su cosa è, su come si compila o anche sul valore legale di una comunissima ricevuta affitto, nessuno di noi ha una parola certa e conclusiva sull’argomento. Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere quelli che sono gli elementi di base per scrivere una ricevuta affitto degna di questo nome, vale a dire una ricevuta affitto con valore legale. Informandoci anche su Compilazione Ricevuta Affitto, Esempio Ricevuta Affitto, Modello Ricevuta di Affitto, Ricevuta Canone Locazione.
La ricevuta affitto: come funziona
E quindi, per l’occasione, cerchiamo di evidenziare gli elementi di base nella composizione di una ricevuta affitto cercando di essere quanto più esaurienti possibili nonostante le ben note esigenze di sintesi. Una ricevuta affitto è un documento a tutti gli effetti che viene consegnata dal locatore non appena ha ricevuto il pagamento del canone di locazione dal locatario in questione. Il documento in questione serve a dimostrare l’avvenuto pagamento del canone di locazione per il mese in questione insieme al classico “senza nulla a pretendere” con cui chi paga l’affitto si tutela da ipotetiche richieste da parte del proprietario di casa.
La ricevuta affitto: il valore legale
Proprio per questa sua valenza, diventa fondamentale conservare ogni ricevuta affitto con la massima cura. Il discorso diventa interessante anche per quanto riguarda la validità legale della ricevuta affitto: le domande più frequenti riguardano se è valida una ricevuta affitto in carta semplice o occorre una particolare procedura. A conti fatti la ricevuta affitto deve essere equiparata da questo punto di vista a qualsiasi altra forma di ricevuta di pagamento ed è quindi soggetta all’apposizione di una marca da bollo nel caso di una data cifra. La regola prevede l’apposizione di un bollo di 1,81 euro per ogni cifra superiore ai 77,47 sia riportata sulla ricevuta affitto.