Che cos’è il trattato di Schengen e quando è stato siglato
Firmato il 14 giugno 1985, il trattato di Schengen intende regolare la circolazione di cose e persone in Europa, dar vita a uno spazio limitato ma senza frontiere e originare una determinata tipologia di mercato interno. Nei dettagli, come leggiamo dal sito internet Wikipedia.org, figurano tra gli obiettivi del trattato di Schengen l’ “abolizione dei controlli sistematici delle persone alle frontiere interne dello spazio Schengen”, il “rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne dello spazio Schengen”, la “collaborazione delle forze di polizia” (con qualche possibilità di intervenire anche al di là del proprio Paese), il “coordinamento degli stati nella lotta alla criminalità organizzata di rilevanza internazionale” e l’introduzione del SIS, il Sistema di Informazione Schengen (fonte: wikipedia.org).
Nonostante, quando ci si riferisce al trattato di Schengen, si usi far riferimento a un accordo tra Stati membri dell’Unione Europea, c’è da precisare come ad esso abbiano aderito anche altri Stati quali l’Islanda, la Norvegia, la Svizzera e il Liechtenstein.
Libere frontiere e mercato interno: gli Stati aderenti al trattato di Schengen
Il trattato di Schengen è applicato in un buon numero di Stati (europei e non). Tra questi, vanno considerati anche Monaco, San Marino e il Vaticano. Del trattato di Schengen non fanno invece parte Regno Unito e Irlanda, mentre si stanno ancora concludendo le pratiche di adesione per Cipro. Il nostro Paese, invece, è entrato a far parte del trattato di Schengen a partire dal 1997.
Nello specifico, dunque, gli Stati facenti parte del trattato di Schengen sono Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Monaco, Grecia, Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia, Islanda, Norvegia, Italia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svizzera, Ungheria, Malta, Portogallo, Spagna, Liechtenstein, Bulgaria, Romania (il nostro consiglio, comunque, è quello di controllate la lista aggiornata ogni volta che ci si mette in viaggio per l’Europa).
Come circolare all’interno dell’area che ha aderito al trattato di Schengen
Infine, sempre in merito al trattato di Schengen, il sito internet della Polizia di Stato scrive (tra le altre cose): “I cittadini che circoleranno liberamente tra i vari Paesi dovranno comunque avere con sé un titolo di viaggio valido: passaporto, carta d’identità o documento equipollente. Lo stesso vale per gli italiani che circoleranno in area Schengen”.