La produzione di energia elettrica in Italia
Quello che riguarda l’energia elettrica in Italia è un argomento che interessa senza dubbio tutti quanti.
Tutti quanti, del resto, ne facciamo largo uso e, almeno una volta nella vita, le abbiamo dedicato le nostre attenzioni e i nostri dubbi: da dove viene? chi la produce? quali sono i principali fornitori in proposito? in cosa consiste effettivamente la produzione di energia elettrica in Italia?
Soprattutto per rispondere a quest’ultima domanda, abbiamo dato un’occhiata alle pagine di Wikipedia, dove abbiamo appreso che: “In Italia la produzione di energia elettrica avviene in gran parte a partire dall’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili (i combustibili fossili quali gas naturale, carbone e petrolio in gran parte importati dall’estero) e in misura minore con fonti rinnovabili (come lo sfruttamento dell’energia geotermica, dell’energia idroelettrica, dell’energia eolica, delle biomasse e dell’energia solare); il restante fabbisogno elettrico viene coperto con l’acquisto di energia elettrica dall’estero, trasportata nel paese attraverso l’utilizzo di elettrodotti e diffusa tramite la rete di trasmissione e la rete di distribuzione elettrica”.
I principali fornitori di energia elettrica in Italia
I nomi dei più importanti fornitori di energia elettrica in Italia, non lo dubitiamo, li conoscete tutti.
La rete, comunque, e in particolar modo le piattaforme di comparazione online ne offrono un elenco veramente dettagliato.
A tal proposito, il sito internet Facile.it dedica all’argomento una pagina intitolata proprio “Gas e Luce: Fornitori”.
Al suo interno (ve ne raccomandiamo la lettura) troverete tante utili informazioni in merito alla summenzionata fornitura di energia elettrica in Italia (nello specifico, conoscerete i principali fornitori e i dati ad essi relativi).
Parlando di consumi: l’energia elettrica in Italia
Quali che siano i motivi per cui ciò accade o è accaduto, c’è da dire che i consumi di energia elettrica in Italia sono in sostanziale flessione. In un anno, infatti, si è assistito a un calo del 4%.
Italia “al risparmio”, a quanto pare.