La mobilità in deroga rappresenta una tematica molto delicata e allo stesso tempo abbastanza interessante nell’ambito della disciplina giuslavoristica in vigore all’interno del nostro Paese. A conti fatti occorre comprendere come la mobilità in deroga offra una serie di spunti di riflessione tutti validi e convincenti tanto in Italia quanto all’estero, ma che abbia senza dubbio risvolti molto differenti a seconda di chi se ne occupa. Perchè se facciamo riferimento nell’occasione specifica a chi si occupa di mobilità in deroga dal recinto degli addetti ai lavori per elevare l’analisi della mobilità in deroga a banco di prova per esaminare l’operato di un determinato governo è un conto.
Cosa cambia con la mobilità in deroga: informazioni di base
Ma qualora iniziassimo ad esaminare la tematica inerente alla mobilità in deroga dalla parte di tutti coloro che la toccano con mano perchè sono coinvolti in prima persona nelle vicende, verosimilmente negative, dell’azienda in cui lavorano, allora è facile dedurre come il tema della mobilità in deroga e tutto quanto gli sia più o meno direttamente collegato diventa una questione di cruciale importanza. Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più potrebbero esserci di aiuto nell’ambito della nostra riflessione in materia di mobilità in deroga, un commento il nostro anche abbastanza sintetico ad onor del vero per le ben note esigenze si spazio. E conviene anche informarsi su Mobilità in Deroga veneto, Mobilità in Deroga Puglia, Mobilità in Deroga Sardegnaa, Mobilità in Deroga Lombardia e Mobilità in Deroga Regione Calabria.
Cosa cambia con la mobilità in deroga: le novità
Ovviamente, in maniera intuibile, la questione inerente alla disciplina della mobilità in deroga torna agli onori della cronaca in maniera ciclica, vale a dire ogni qual volta che si discute la legge di stabilità per l’anno successivo. Le ultime novità in tema di mobilità in deroga contenute nell’ultima legge di stabilità sono abbastanza chiare: tra i cambiamenti in tema di mobilità in deroga rispetto al 2013 possiamo per esempio annoverare che il provvedimento di mobilità in deroga e il conseguente regime per i dipendenti non sarà più applicato alle aziende sotto procedura di fallimento e, allo stesso tempo, la mobilità in deroga varrà per tutti quei dipendenti che hanno un’anzianità di servizio di almeno 12 mesi nell’azienda in questione.