Ogni qualvolta si deve approcciare l’argomento delle tasse alberga un certo “mal di testa” perché ci si aspetta sicuramente una fitta trama di informazioni nella quale ad orientarsi viene il capogiro. Ma non allarmatevi, tutto può essere affrontato con semplicità.
Quindi, eviteremo di proporvi il classico elenco delle spese per istruzione detraibili e non detraibili, cercando di darvi delle linee guida generali.
Innanzitutto, vi stoppiamo prima che lo domandate: “Posso detrarre le spese per istruzione concernenti l’acquisto dei libri?”. No, purtroppo no. Le spese per l’acquisto di libri non sono detraibili, così come quelle per l’acquisto di articoli di cancelleria. Sì, lo sappiamo, è un grande peccato, proprio ora che è il momento topico e siete alla ricerca del miglior risparmio.
I vostri figli non vanno a scuola, ma all’asilo? Neanche in questo caso, non potete detrarre nulla, salvo che non si tratti di neonati e, quindi, da lasciare in asili-nido.
Ed aggiungiamo, neanche le spese per l’abbonamento del treno o del pullman per recarsi a scuola.
Ma, allora, quali sono stati i criteri ispiratori del legislatore per le spese per istruzione? Che cosa mi è concesso detrarre dal Modello Unico o dal 730?
Quello che possiamo detrarre.
Il legislatore si è concentrato sull’istruzione secondaria superiore e su quella universitaria (compresa la formazione post-universitaria).
Ma se fate un master, adibito al rilascio di una certificazione professionale, informatevi se esso non sia assimilato a “corsi di istruzione universitaria” perché anche queste sono spese per istruzione scaricabili dalle tasse. Ad es. i corsi per l’abilitazione all’insegnamento sono detraibili dalle tasse, in quanto assimilati a corsi universitari.
Se frequentate una scuola o un’università privata o all’estero, vi sarà una soglia massima di spesa detraibile ed è basata su quelle che sarebbero state le spese per istruzione effettive per un analogo istituto di scuola superiore o universitario pubblico, più vicino al domicilio del soggetto contribuente.
La soglia massima, purtroppo, in molti casi non è neanche il 50% di quello che effettivamente si arriva a pagare. Ma perché perdere anche quel che la legge ci consente?
L’aliquota di detrazione che ci spetta è il 19% e la possiamo scaricare dalle tasse con le dovute accortezze. Non dimenticatevi di produrre sempre le ricevute utili ad esibire l’avvenuto pagamento.
In conclusione, non si tratta di grandi somme ma per come sono aumentate le tasse universitarie, poterle scaricare è comunque un aiuto per chi non ne può più tra spese e spesucce varie.