Il taglio dei tassi è avvenuto. Nel senso che le più recenti prese di posizione da parte della Banca Centrale Europea e da parte del suo presidente Mario Draghi non hanno disatteso le aspettative. O, a dire il vero, potremmo anche rovesciare la nostra prospettiva in materia di taglio dei tassi sottolineando come, nella larga maggioranza dei casi, molti analisti non avrebbero scommesso su un nuovo ed effettivo taglio dei tassi. Ad onor del vero c’è da registrare come soprattutto nel corso degli ultimi giorni prima dell’appuntamento di ieri con Draghi, il fronte degli analisti pronti a scommettere su un nuovo taglio dei tassi era andato via via aumentando, ma, da un punto di vista generale, il fronte degli scettici pronti a giurare su un ulteriore rinvio del taglio dei tassi rimaneva in maggioranza.
Il taglio dei tassi della BCE: la decisione di Draghi
Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli argomenti di base che più potrebbero esserci di aiuto e di sostegno nel corso della nostra disanima in materia di taglio dei tassi e non solo, una riflessione la nostra anche abbastanza sintetica ad onor del vero ma che speriamo rimanga sempre sufficientemente chiara per chi ci legge. A conti fatti ieri i mercati europei, e possiamo tranquillamente dire i mercati finanziari di tutto il mondo, stavano aspettando le parole del presidente della Banca Centrale Europea e l’indirizzo che ne sarebbe derivato per i prossimi mesi.
Il taglio dei tassi e la svalutazione dell’euro
Scendendo nei particolari ed analizzando nel concreto le mosse annunciate da Draghi, ci rendiamo conto che l’intervento principale riguarda proprio il taglio dei tassi. La BCE ha abbassato di 10 punti base il costo del denaro ed effettuato il medesimo taglio dei tassi su tutti i principali indici. Nella fattispecie facciamo riferimento al taglio dei tassi in materia di costo del denaro – che arriva al nuovo minimo storico pari allo 0,05% e al costo del tasso sui depositi che già in territorio negativo, passo da -0,1 a -0,2. L’obiettivo del taglio dei tassi, in potentissima sintesi, è quello di favorire la svalutazione dell’euro a fronte di altre valute forte in modo da favorire le esportazioni delle imprese europee.