Come funziona il redditometro e quali parametri utilizza per individuare i presunti evasori? Sicuramente l’amministrazione finanziaria punta molto sui nuovi metodi di accertamento sintetico che dovrebbero assicurare un notevole contributo alla lotta all’evasione.
In particolare l’agenzia delle entrate negli anni in corso ha inviato oltre 74.000 atti di accertamento elaborati tramite gli indici di ricchezza e tale numero è destinato probabilmente ad aumentare.
L’ accertamento sintetico è una particolare metodologia di accertamento che basa il calcolo del reddito attraverso la stima di indici di capacità di spesa. In questo modo si effettua un calcolo attraverso un software per stimare il reddito presunto di un contribuente ( solo persone fisiche) e se da tale calcolo risulta un notevole scostamento tra reddito stimato e reddito presunto scatta subito un’ accertamento. Naturalmente il maggior reddito deve essere accertato sulla base di elementi e circostanze certi.
Inoltre il reddito complessivo accertabile sinteticamente deve essere superiore almeno di ¼ a quello dichiarato e tale tipo di scostamento deve sussistere per almeno due anni consecutivi. Il redditometro rappresenta sicuramente uno degli strumenti più raffinati in possesso all’amministrazione finanziaria per poter determinare con correttezza il reddito presunto. L’ unica limitazione è quella che tale tipo di strumento è applicabile a tutte le persone fisiche, indipendentemente dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.
Conoscere a priori come funziona il redditometro rappresenta una possibilità efficace di gestire i propri beni con intelligenza, valutando la condotta ideale per rientrare nei parametri di rischio ed evitare l’accertamento.
Come funziona il redditometro, gli indici
Dunque, come funziona il redditometro? Il redditometro, precisiamolo, non è applicabile invece a quanti non sono residenti in Italia. Per calcolare il reddito presunto vengono elaborati dei particolari indici che nel dettaglio sono:
• Autoveicoli – Motocicli con cilindrata superiore ai 250 cc, camper, autocaravan, roulottes;
• Le residenze sia principali che secondarie che sono a disposizione, sia che siano di proprietà che date in locazione. Non vengono considerati i fabbricati ad uso abitativo che non sono a disposizione del contribuente( come ad esempio quelli dati in affitto ai a terzi o dati in comodato d’uso a terzi).
• Le assicurazioni di ogni genere, a parte quelle relative alla responsabilità civile, incendio , furto dei veicoli, le assicurazioni contratte dal contribuente in tema di prevenzioni infortuni o malattie.
• Le imbarcazioni da diporto sia a vela che a motore. In questo caso occorre escludere in ogni caso le imbarcazioni a vela di stazza lorda non superiore a tre tonnellate e con lunghezza non superiore ai 6 metri ed anche le imbarcazioni con propulsione a motore di potenza non superiore ai 25 cavalli.
• I cavalli da corsa o da equitazione sia adibiti al maneggio o da concorso;
• Gli aerei e gli elicotteri da turismo, gli alianti, ultra leggeri, deltaplani.
Come funziona il redditometro nella fase post – accertamento
Come funziona il redditometro dopo l’invio dell’accertamento, e come comportarsi? Naturalmente una volta ricevuto l’ accertamento il contribuente ha facoltà di dimostrare ( anche prima che venga notificato l’ accertamento) che il maggior reddito determinato o determinabile così come costituito è proveniente, sia nella totalità che solo una parte, da smobilizzi patrimoniali ( eredità o altro ) o da redditi esenti. Naturalmente il contribuente che sceglie questa strada avrà un contradditorio con l’ ufficio è nel caso le proprie ragioni siano fondate potrà vedersi modificato l’ accertamento sia nella totalità che solo in una sua parte.
Altre strade sono quella di acquiescenza e impugnazione. Il primo indica il termine tecnico con il quale il contribuente paga , entro i canonici 60 giorni previsti dalla data di notifica dell’atto, le maggiori imposte, le sanzioni in misura ridotta e gli interessi. Con l’ impugnazione invece il contribuente presenta un’ istanza alla competente commissione tributaria provinciale con la possibilità di presentare al giudice le motivazioni per le quali l’accertamento sia illegittimo. In questo caso si hanno 60 giorni di tempo per poter presentare tale istanza e le modalità di costituzione in giudizio devono seguire particolari iter pena l’effettuazione di un ricorso non legittimo. Ulteriore strada è quella di presentare istanza per l’accertamento con adesione che mira a trovare una soluzione “pacifica” con il fisco. Sapendo come funziona il redditometro, potrete ora valutare con attenzione come comportarsi con il fisco.