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Le risorse per il nuovo decreto sviluppo

decreto sviluppoSi era detto dei tagli da operare nei confronti dei vari ministeri e sembra che il Presidente del Consiglio abbia firmato il decreto inerente le minori spese, circa 7 miliardi di euro, da ripartire tra i vari dicasteri.

Nell’ambiente politico si sapeva della volontà di ripartire i tagli tra i vari ministeri ma si era pensato, in virtù dei problemi che allo stato attuale ha il governo e dei rapporti non ottimali tra il premier e il ministro del Tesoro, che la decisione di effettuare i tagli fosse rimandata.

Le risorse del nuovo decreto sviluppo, la situazione

Invece è giunto puntuale l’ultimatum da parte della presidenza del consiglio dei ministri che ha concesso 7 giorni per decidere ai ministri competenti quali siano i tagli da operare ed altri 7 giorni per la contro firma del tesoro. La decisione di firmare il decreto ha un risvolto sia politico che economico. Politico in quanto la decisione di attuare i tagli ha il duplice effetto di mandare il messaggio che il governo è attivo nonostante i recenti problemi e che la volontà di dare un taglio agli sprechi è reale e non immaginaria. Economico in quanto la volontà di chiudere la partita in tempi abbastanza brevi permetterà di inserire i risparmi di gestione all’interno della legge di stabilità. Per l’anno in corso il recupero sarà di ben sette miliardi di euro mentre per il 2012 e per il 2013 si avranno cinque miliardi di spese in meno per anno. Inoltre occorrerà capire come reperire i finanziamenti necessari per attuare il decreto sviluppo, legge che permetterà di far ripartire gli investimenti e di rilanciare l’economia, condizioni essenziali richieste a gran voce sia da esponenti di CONFINDUSTRIA che dai sindacati. Al riguardo sono state diverse le voci su come reperire i fondi necessari per il rilancio, dopo che le recenti manovre avevano promosso una stretta sull’evasione fiscale e varie misure su dipendenti pubblici ed altro. Cosa succederà, dunque, per il decreto sviluppo?

Decreto Sviluppo, l’intervento sul patrimonio pubblico?

Al fine di avere maggiori risorse si potrebbe decidere di intervenire sul patrimonio pubblico ( solo il patrimonio immobiliare è stimato in circa 500 miliardi di euro, di cui 50 -60 miliardi di euro potrebbero essere prontamente introitati) oltre ad interventi nel campo delle liberalizzazioni ed ad interventi nel campo delle pensioni. Tuttavia per ora l’intervento per il reperimento dei fondi riguarderà solo diminuzioni di spesa, mentre per quanto riguarda altri interventi se ne riparlerà con calma. In particolare sulle liberalizzazioni si potrebbe trovare presto un punto di intesa, anche perché vi è già una bozza al riguardo, mentre per le pensioni sicuramente se ne riparlerà. Infatti sul tema contributivo occorrerà presto trovare un’ accordo viste le pressioni in tale senso che arrivano sia dalla comunità europea sia dal fronte interno.

Tuttavia sul tema pensionistico si registra una netta presa di posizione da parte di Bossi e di vari esponenti della Lega. Infatti come già successo quando occorreva trovare le risorse per la manovra di ferragosto del 2011, il partito del nord rimane fermo sul punto di non dover toccare le pensioni. Se ne dovrà sicuramente riparlare ma per ora , visto che anche i mercati sembrano abbastanza rilassati e che non si sono registrate le stesse perdite avute ad agosto scorso, si potrà trovare un’ accordo con relativa calma.

Decreto Sviluppo e defiscalizzazione

Accanto al decreto sviluppo il Governo lavora anche ad un ulteriore decreto che dovrà fare in modo di dare una spinta decisiva al settore delle costruzioni. In particolare l’esecutivo pensa di attuare delle norme che prevedano defiscalizzazione dell’Ires, dell’Irap e dell’Iva per le grandi opere, semplificazione delle procedure in merito alla richiesta di costruzione delle grandi opere, incentivi alle grandi compagnie assicurative che decideranno di investire nelle infrastrutture pubbliche. Anche occorrerà trovare il modo di reperire le risorse necessarie per mettere in pratica tale progetto. A breve attendiamo ulteriori notizie sul decreto sviluppo.

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