L’esecutivo guidato dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha inviato una lettera di intenti alla comunità europea per dimostrare i buoni propositi del nostro paese nell’affrontare gli obiettivi di riduzione del debito e di interventi in materia di sviluppo economico. In particolare l’appuntamento di Bruxelles era dovuto per presentare i contenuti di alcuni provvedimenti legislativi ( tra cui il decreto sviluppo) in grado di riavviare il motore economico dell’Italia. Tuttavia le divergenze politiche hanno portato a non ottenere un’ accordo e quindi sono stati inviati solo i possibili contenuti dei nuovi interventi.
Nella lettera si leggeva l’intenzione dell’esecutivo di tenere fede alle prospettive di pareggio di bilancio , da attuare nel 2013, e contemporaneamente di intervenire con alcune riforme in particolari ambiti. Per quanto riguarda le infrastrutture è intenzione del governo portare avanti le grandi opere ed incentivare l’intervento dei privati all’interno delle suddette costruzioni, prevedendo sgravi contributivi per le imprese che hanno intenzione di operare nel settore. Inoltre verranno create delle zone a burocrazia zero dove sarà più facile avviare attività economiche senza dover fornire certificati ma facendo abbondante uso dell’autocertificazione.
Per quanto riguarda il lavoro, l’esecutivo si promette di favorire in particolar modo l’occupazione giovanile, facendo leva sui contratti di apprendistato ed introducendo nuovi possibili interventi in diversi rami. Ma il punto più controverso riguarda la modifica dell’articolo 18 che dovrebbe prevedere un più facile licenziamento per le aziende che versano in difficoltà economiche. Secondo la tesi del governo una norma del genere dovrebbe produrre maggiore occupazione mentre secondo i sindacati la disoccupazione aumenterebbe ben presto verso soglie inaccettabili.
Altri interventi anche nel campo della pubblica amministrazione al fine di aumentarne l’efficienza. Infatti diventa prioritario attuare nuovi interventi nel campo delle nuove tecnologie ( come ad esempio la banca dati della giustizia che riporterà i fallimenti e le cause civili) e superare anche i paletti dettati dalle tabelle organiche per ogni singolo ministero.