La difficile situazione economica continua ad essere guardata sotto diverse sfaccettature: l’Europa continua ad augurarsi, mostrando segnali di diffidenza, austerità e misure drastiche. Il regime berlusconiano (benchè in molti, ancora oggi, sono pronti ad ammettere che di regime non si tratta) ha perso oramai ogni parvenza di credibilità internazionale. Nella fase più delicata del futuro economico della nazione, Berlusconi non sembra avere più ne i numeri, e nè l’eta per governare. Eppure, nel recente vertice di Cannes, ha dichiarato che resterà al Governo sino al 2013 e che
… in Italia la crisi non esiste …
Secondo il blog del Financial Times, che pubblica novità ed indiscrezioni del G20 in tempo reale, Tremonti avrebbe consigliato chiesto a Berlusconi di dimettersi. Le mancate dissioni del Presidente del Consiglio porterebbero, già dal prossimo lunedì, ad un vero e proprio disastro sui mercati.
Le mancate misure a tutela del mercato del lavoro, la mancanza di credibilità oggettiva nella lotta all’evasione, la detassazione delle piccole imprese in crisi (che continuano quotidianamente a chiudere i battenti) unita alla crescita incontrollata della pressione economica e del debito pubblico, sono solo alcune delle più gravi colpe di questo Governo. Che, tra l’altro, ha avuto la sfortuna di scontrarsi con la peggiore crisi economica degli ultimi 50 anni.
Al cittadino-contribuente serva da lezione. Si deve tornare alla politica, non allontanarsi con diffidenza. Bisogna tornare a credere negli uomini, nelle nuove facce, abbandonando il concetto di fiducia al partito politico. Si deve ripartire da una nuova legge elettorale, con elezione diretta. Svuotare le aule parlamentari di parassiti ed incompetenti. Eliminare partiti e strutture precostituite. Limitare ambizioni e poteri degli Istitutti bancari. Le dimissioni di Berlusconi potrebbero essere il preludio ad una nuova rinascita, in grado di miglior controllo e gestione delle risorse del Paese. Oppure, semplicemente, un nuovo baratro, magari causato in primis dalla debolezza e dall’instabilità politica.
Nel frattempo, i titoli italiani continuano ad avere un differenziale mai visto finora, nei confronti dei titoli tedeschi. E nell’immediato futuro?
il suo comportamento tira giù tutti. sarà un’apocalisse se qualcuno non lo obbliga (anche violentemente) a lasciare. lui ha nella testa solo se stesso (e non è poco se si pensa alle sue proprietà)