Con la manovra di ferragosto l’esecutivo aveva anche preventivato un’ incasso ulteriore derivante dal settore giochi e pronostici di circa 1,5 miliardi di euro ed aveva lasciato mano libera ai monopoli sulle modalità per reperire suddetta somma. Adesso, attraverso un’audizione del presidente dei monopoli, Ferrara ne sappiamo di più su come si riuscirà ad assicurare all’erario tale gettito.
In sostanza vengono previste nuove tasse sui giochi, con un’ aggravio del 6 per cento sulle vincite superiori ai 500 euro realizzate su 6 giochi a pronostico promossi dallo Stato. Pertanto la tassa non riguarderà vincite inferiori a questa somma e dovrebbe colpire superenalotto, win for life, gratta e vinci ( in tutte le forme tra cui anche turista per sempre, miliardario ed altri) e lotteria Italia. Il prelievo sarà effettuato sia sulle vincite distribuite in maniera tradizionale che su quelle realizzate on line. Inoltre a stretto giro di boa si dovranno realizzare una revisione dell’intero settore anche in virtù dell’introduzione del super enalotto europeo che modificherà gli orari di apertura e di raccolta delle scommesse. Per ora saranno lasciati fuori dal prelievo del 6 per cento le scommesse sportive ( che scontano già un prelievo alla fonte ) e le vincite da videolotteries in quanto la vincita consentita in questo caso è inferiore ai 500 euro e pertanto non può essere assoggettata al prelievo.
Il settore dei giochi si rileva quindi sempre più prolifico si a per lo Stato che per i concessionari. Lo stato infatti vede sempre aumentare il gettito derivante da tale tipo di attività, mentre i concessionari possono contare su un settore che non conosce crisi e che cresce a ritmi vertiginosi. A riprova di ciò il settore sforna nuovamente nuovi giochi ( è il caso ad esempio delle videolotteries) ed ha attaccato il mercato on line ( con l’introduzione dei casinò on line e con il poker on line).