Il decreto 201 del 2011 ( denominato anche decreto salva Italia) varato dal governo Monti ha reintrodotto l’ici anche per i proprietari di prime case. In questo caso l’imposta sugli immobili, visto il varo dei decreti federalisti, prende il nome di Imu che andrà proprio a sostituire la vecchia imposta i cui proventi erano per la maggior parte destinati agli enti locali.
Dal 1° gennaio 2012 occorrerà quindi fare molta attenzione alle delibere comunali che potranno variare gli importi e le varie regole in materia di tasse sugli immobili. In sostanza il decreto socì come è stato varato individua come soggetti passivi i proprietari di immobili, ed aliquote agevolate e detrazioni sono previsti per i proprietari delle case adibite ad abitazione principale. La stessa agevolazione sarà riconosciuta solo ad anziani e soggetti che hanno spostato la propria residenza presso una casa di cura, pur mantenendo lo stesso l’abitazione. Altre differenti detrazioni sono previsti invece per i proprietari di case Iacp ( case popolari) e quelli delle cooperative a proprietà indivisa. Ma vediamo nel dettaglio quanto occorre pagare per gli immobili di proprietà fermo restando che è stata data la possibilità ai Comuni di variare aliquote ed importi. L’aliquota base è lo 0,76 per cento da applicare sulla rendita catastale delle abitazioni rivalutata di un ulteriore 60 per cento.
Per quanto riguarda le prime case invece occorrerà applicare un’ aliquota dello 0,4 per cento ( che il comune può aumentare o diminuire di un punto percentuale) e tenere conto della detrazione di 200 euro che compete a tutti i proprietari oltre che ad una ulteriore detrazione di 50 euro che compete al proprietario per ogni figlio a carico sotto i 26 anni. La detrazione dovuta ai figli aumenta anche la possibilità di non dover alcuna ici in considerazione del fatto che i proprietari senza figli che hanno un’immobile con meno di 297 euro di rendita catastale non dovranno pagare alcuna ici..