Ciò cui assisteremo, in un futuro decisamente molto prossimo, è un rally vero e proprio. Certo, non una gara automobilistica, una di quelle intraprese tra strade impervie e ostacoli non indifferenti, ma, vi assicuro, una sfida per la quale il termine “rally” resta senza dubbio azzeccatissimo. Quello di cui stiamo parlando infatti è una sfida differente, ma ugualmente combattuta su strade dure da percorrere e salite non meno rischiose delle discese. Gli ostacoli non mancheranno e la difficoltà sarà oggettiva: la gara in questione è quella che vede protagoniste le Banche e le Borse e che in questi giorni è meglio presentata come Rally di Draghi.
Rally di Draghi: un piano vantaggioso?
L’ormai confermata ripresa economica degli Usa e i sostegni della Bce e della Fed alle Banche hanno spronato le Borse a tornare ad essere fortemente competitive.
Il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, infatti, con un piano che tutti hanno definito un dono portato da Babbo Natale, concede un respiro di sollievo alla finanza nazionale e internazionale.
Ltro (il cui acronimo è Longer Term Refinancing Operations) è infatti il maxiprestito triennale della Bce (al tasso dell’1%) al quale potranno accedere le Banche al fine di fronteggiare 800 miliardi di emissioni obbligazionarie che scadranno nel 2012 e col quale, forse, potranno restringere anche un po’ lo spread.
Grandi attese per il Rally di Draghi
In tempi di indiscussa incertezza operativa, è risaputo quanto sia importante trovare un piano invincibile al fine di rinvigorire il mercato. Tanto di buono, è quanto ci si aspetta dal Rally di Draghi.
Grandi risultati sono arrivati anche dalla penisola Iberica, dalla Germania, dalla Francia, da Londra e dalle Borse asiatiche, ma il vero successo soffia, inaspettatamente, dagli Stati Uniti (Dow Jones +2,87%, Standard & Poor’s +2,98%, il Nasdaq + 3,19%).
Obiettivo principale è dunque, tenendo d’occhio il massimo del 14.12, più o meno a quota 14.960, raggiungere i 15.700, area imbattuta dopo i vari tentativi rialzisti di maggio, luglio e dicembre.
Certo, la quota 17.000 è il vero traguardo intorno al quale dovrebbe fermarsi il rally di fine anno, ma per il momento si pianifica a breve termine. Il tempo darà ragione a chi di dovere.