Tempo di crisi e sacrifici per milioni di italiani, ma guardando bene vi sono delle classi che non soffrono molto la crisi e che soprattutto godono di un trattamento abbastanza privilegiato dal punto di vista fiscale. Parliamo dei politici che tra stipendio e vari trattamenti aggiuntivi arrivano a superare i 20 mila euro di reddito mensili.
Una cifra molto appetibile che diventa ancora più lauta se si considera che almeno il 44 per cento dei compensi corrisposti non è soggetto a tassazione. Infatti ai politici oltre allo stipendio vengono corrisposte numerose indennità trattate come i rimborsi spese dei lavoratori e quindi non soggetti ad irpef.
Tuttavia, differenza non da poco, ai parlamentari per ottenere le somme supplementari allo stipendio non occorre presentare alcuna fattura o ricevuta, sono dati a forfait, e non vengono neanche decurtate se non si eccede con le assenze in parlamento. Ma quali sono queste somme ? innanzitutto la diaria mensile, che ammonta a circa 3500 euro, corrisposta per fare fronte alle spese di soggiorno nella capitale. Ancora 1330 euro sono erogate a titolo di rimborso per le spese di viaggio. Somma che va a coprire solo la parte delle spese di viaggio che non è concessa gratuitamente a deputati e senatori. ( ad esempio le spese per il carburante nel tragitto casa-aeroporto se si usa l’auto).
Ancora ben 3690 euro mensili da destinare alle attività di rappresentanza e circa 300 euro per compensare le spese sostenute per telefonate e connessioni internet. Alla fine i compensi lordi ammontano ad oltre 20 mila euro , ma solo 5.100 euro sono versati nelle casse erariali, quindi l’aliquota applicata è quella del 25 per cento, alla stregua di quella pagata da impiegati ed operai. E tuttavia lo stipendio netto dei politici è destinato anche ad aumentare visto che l’eliminazione del vitalizio permetterà di beneficiare di un ulteriore 8,6 per cento di reddito disponibile.