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Albo Promotori finanziari. Le prospettive del settore.

Sempre più richiesti i nuovi promotori finanziari per i quali ci si attendono maggiori tutele e garanzie, dato che si sta evolvendo la tradizionale figura professionale anche del dipendente bancario, verso dimensioni dinamiche e flessibili del lavoro. Meno logistica, meno costi fissi e personale qualificato autonomo o dipendente.

Il legislatore progressivamente si è evoluto verso la disintermediazione del settore finanziario, attraverso la creazione di molte figure professionali, ognuna con suoi ambiti di competenza. La figura dei promotori finanziari è stata associata così nel 2008 a quella dei consulenti nel mondo finanziario, con istituzione dell’albo apposito.

Tra emendamenti “saltati”, albi unici che non vengono istituiti mai vediamo alcune informazioni su quali sembrano essere stati gli orientamenti della legge italiana, in proposito.

Chi sono i promotori finanziari?

Il promotore finanziario non svolge mero servizio di consulenza ma ha diritto alla commercializzazione dei prodotti e dei servizi, nel settore di pertinenza. Si è, infatti, segmentato l’offerta ulteriormente distinguendo tra settore creditizio, assicurativo ed immobiliare.

Spesso si fa confusione tra promotori finanziari e consulenti finanziari. Per quest’ultimi, date le modifiche normative, non si ha diritto a proporre il prodotto alla clientela, salvo che non si sia assunti come agente finanziario o si svolga attività di “mediazione” creditizia (rispetto all’agente non ha vincoli di compagnia).

I promotori finanziari non sono ancora stati disciplinati, dato che queste sono le professioni del futuro (molta dinamica e poca logistica) e continuano ad essere percepiti come una sorta di lavoro autonomo o libera professione, non così necessaria. Non ci sarà più il classico impiego fisso a contratto con percezione mensile di uno stipendio. I nuovi contratti saranno sottoforma di collaborazione continuativa con la banca o gli intermediari finanziari, tesi a portare risultati, a seconda del ruolo assegnato.

Grandi numeri di aspiranti promotori finanziari per gli esami all’albo per una figura che non ha neanche una qualche rappresentanza sindacale. Il motivo è che è sempre stato visto come un ruolo di natura accessoria rispetto al classico impiegato o dirigente, e quindi autonomo (alla stregua di un agente di commercio o procacciatore di affari).

Ora, la situazione sembra essere radicalmente cambiata, al punto che questa figura diventerà sempre più essenziale per chi vuole assumere personale competente, adeguandosi allo scenario dinamico dell’economia.

Un consiglio per chi cerca lavoro

Se si è in cerca di prima occupazione, la prima cosa da fare è non attendere più la “chiamata”, inviando i curriculum “a destra” e “sinistra”. Non sembra più funzionare così e, almeno in Italia, molte aziende stanno chiudendo i battenti.

Esplorate, anche rimettendovi a studiare, fermo restando la sostenibilità dei costi, tutte quelle opportunità che possano darvi formazione e requisiti di professionalità autonoma a cui agganciare varie collaborazioni.

Anche il giornalismo professionista si è evoluto verso i rapporti di collaborazione o di prestazione occasionale. Per diventare pubblicista bisogna collaborare almeno 2 anni presso le testate giornalistiche in piena autonomia (il mondo dell’editoria? Sta diventando online con nascita di nuove testate con i requisiti richiesti, rigorosamente digitali), avere certificato di laurea e corso di formazione professionale, nonché conseguire l’esame all’albo.

Il mondo del lavoro, in tutti i settori, non solo quello finanziario, sta rivoluzionandosi, forse in modo un po’ troppo prematuro per essere ammortizzato dal mercato ma non si può altro che accodarsi al cambiamento, ben sperando che questo nuovo dinamismo che determina la scomparsa del contratto “fisso” (forme di collaborazione free lance) funzioni meglio per tutti. E la legge dovrà adeguarsi in toto.

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