La nuova manovra proposta dal governo Monti esplica sin da subito i suoi effetti e questi sicuramente si vedranno nei portafogli dei contribuenti. In sostanza si tratta di circa 30 miliardi di euro recuperati di cui circa 12 – 13 miliardi di euro provenienti da tagli di spesa ed almeno 17 miliardi di euro derivanti da nuove tasse.
Il tema della riforma della previdenza quello più delicato e redditizio, visto che a regime saranno circa 20 i miliardi di euro recuperati nelle casse dell’erario. Le misure intraprese riguardano il blocco dell’indicizzazione delle pensioni che come importo superano due volte il trattamento minimo ( pertanto saranno salvate le pensioni di importo mensile inferiori ai 1000 euro) e l’introduzione del sistema contributivo per tutti i lavoratori. Inoltre ingenti risparmi di costi saranno garantiti grazie all’abolizione della pensione di anzianità ( viene infatti prevista un’imposta di vecchiaia “anticipata” per chi ha anzianità contributiva superiore ai 42 anni ed un mese se uomo e 41 anni ed un mese se donna. Il sistema sarà tarato in modo da garantire incentivi per chi ritarda sino a 70 anni la fuoriuscita dal lavoro e penalizzazioni per chi invece anticipa prima dei 65 anni il momento della pensione.
Pacchetto casa da 11 miliardi e ripristino dell’ici per la prima casa le novità più corpose per quanto riguarda gli immobili. Per la prima casa è prevista una detrazione di 200 euro e l’applicazione di un’aliquota del 4 per mille, mentre l’aliquota ordinaria del 7,6 per mille sarà invece applicata alle case dopo la prima. La nuova imposta prenderà il nome di imu e permetterà di realizzare una sorta di mini patrimoniale tenuto conto delle agevolazioni previste in tema di aliquote.
Viene inoltre previsto un’ aggravio di tassazione dell’1,5 per cento per tutti quei contribuenti che hanno provveduto ad usufruire dello scudo fiscale e quindi hanno fatto rientrare in Italia patrimoni che prima erano all’estero.