Apprendistato e disoccupazione: con la crisi di lavoro e le sempre minori opportunità lavoro per i giovani a causa della crisi economica, sempre più società ricorrono all’apprendistato e disoccupazione. Due fenomeni sociali che nel nostro stato sono molto diffusi. Uno dei motivi è che avere un giovane con l’ apprendistato e disoccupazione significa tenerlo in scacco e pagare di meno dal punto di vista fiscale nonostante la crisi del lavoro. L’apprendistato e disoccupazione, quindi, sono frutto della crisi economica per gli italiani: ma cosa accade quando apprendistato e disoccupazione vanno a braccetto, cioè quando un giovane apprendista diventa disoccupato?
Come funzionano apprendistato e disoccupazione
Con le scarse opportunità lavoro per i giovani, molto spesso capita che apprendistato e disoccupazione vadano a braccetto. In questo caso, gli italiani che hanno perso il lavoro devono fare riferimento al decreto legge N° 185 del 29/11/2008 e successive modifiche da parte dello stato. Infatti, questo decreto consente agli italiani che si trovano nella condizione di apprendistato e disoccupazione di ricevere un’indennità se vengono riconosciuti dall’Inps alcuni requisiti. Prima di tutto, date le scarsissime opportunità lavoro per i giovani, per avere diritto all’indennità il giovane deve aver ricevuto contributi dal proprio lavoro almeno per 52 settimane in due anni. Inoltre, il lavoratore deve aver prestato un lavoro per la stessa società che ora lo ha licenziato per la crisi economica almeno per tre mesi. Infine, per superare la crisi del lavoro, nella domanda il giovane dovrà includere anche la sua iscrizione al più vicino Centro per l’Impiego, in modo da rendersi disponibile ad un nuovo lavoro nel più breve tempo possibile. L’indennità dell’Inps è valida per almeno tre mesi dal licenziamento degli italiani che si trovano in condizione di apprendistato e disoccupazione.
L’apprendistato e disoccupazione: due facce della stessa moneta?
L’apprendistato e disoccupazione sono in realtà due facce della stessa moneta: la moneta unica svalutata dalla crisi economica, che piega le società e le costringe a generare una crisi del lavoro profonda ed irreversibile.