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Arriva il ddl per la legge sul finanziamento pubblico ai partiti

legge sul finanziamento pubblico ai partiti

Richiesta l’approvazione della nuova legge sul finanziamento pubblico ai partiti

Enrico Letta lo ha postato persino dal suo profilo Twitter: “Il Cdm – ha scritto – ha appena approvato il ddl di abrogazione del finanziamento pubblico partiti e passaggio a incentivazione fiscale contributi cittadini”.
Questo, dunque, è l’ultimo passo avanti compiuto dal nuovo Governo in merito alla legge sul finanziamento pubblico ai partiti. A breve (l’approvazione del Parlamento è per Letta una cosa da ottenere quanto prima, una “questione di credibilità”), ci troveremo di fronte a un sistema di finanziamento determinato non più dal finanziamento pubblico, ma dalle contribuzioni volontarie da parte dei privati.
Due ore di riunione, per la precisione, è il lasso di tempo che è servito al Governo per arrivare alla decisione finale in merito alla legge sul finanziamento pubblico ai partiti, ma il Presidente del Consiglio si dice estremamente soddisfatto del risultato dei lavori: “è un passo che i cittadini aspettavano”.

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I tempi della legge sul finanziamento pubblico ai partiti

Relativamente dunque a quella che sarà la legge sul finanziamento pubblico ai partiti discussa ieri dal nuovo Governo dei Ministri, viene richiesta al Parlamento l’approvazione di un Ddl dai tempi rapidi, ma abbastanza graduali. Invece del finanziamento pubblico che tutti ben conosciamo, Letta vuole optare per un sistema basato sulla contribuzione volontaria da parte dei privati. La quota del 2×1000 da destinare ai partiti, però, non sarà decisa prima del 2014-2015, quando si assisterà a un taglio dei rimborsi pari a ben il 60% (per l’anno 2016). Nel 2017 i rimborsi si estingueranno completamente mentre, negli anni precedenti, saranno già scesi del 40% (nel 2014) e del 50% (nel 2015).

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Le principali novità relative alla legge sul finanziamento pubblico ai partiti

Come premesso, la nuova legge sul finanziamento pubblico ai partiti prevederà la contribuzione volontaria, da parte dei privati, di un 2×1000 da destinare (tramite la dichiarazione dei redditi) a quei partiti che nell’ultima tornata elettorale hanno visto l’elezione di almeno un rappresentante alla Camera dei deputati, al Senato o in assemblea regionale. Eventualmente, sarà requisito necessario della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, l’aver presentato dei candidati in almeno tre circoscrizioni volte al rinnovo della Camera dei deputati, del Senato o delle assemblee regionali (o in una circoscrizione dei membri del Parlamento europeo). Come premesso, però, tale quota non verrà dichiarata prima del 2015 e, seppur in misura praticamente dimezzata, i partiti continueranno a ricevere fondi fino all’anno 2016. Per quanto riguarda le detrazioni, invece, si potrà detrarre il 52 per cento per quelle donazioni ammontanti a somme fra i 50 euro e 5.000 euro all’anno e il 26 per cento per quegli importi tra i 5.001 e i 20.000 euro.
Questi, dunque, i dettagli del ddl relativo alla nuova legge sul finanziamento pubblico ai partiti.
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