Assicurazione autocarro con franchigia: parliamo degli italiani che, per la loro società, hanno necessità di utilizzare un mezzo specifico e che, per legge dello stato, devono mostrare l’assicurazione autocarro con franchigia. Alcune società di assicurazioni offrono la possibilità agli italiani di risparmiare un po’ di contanti in tempi di crisi economica attraverso l’utilizzo della franchigia, cioè gli italiani potranno decidere (attraverso contratto) di non essere assicurati sotto un certo valore (per esempio per un graffio sul mezzo), oppure dopo un certo numero di incidenti (che si cerca sempre di evitare). Scopriamo meglio il funzionamento dell’assicurazione autocarro con franchigia.
Come funziona l’assicurazione autocarro con franchigia
L’assicurazione autocarro con franchigia offerta agli italiani per risparmiare un po’ sulle spese relative al proprio mezzo pesante può essere di due tipi: relativa (gli italiani non potranno utilizzare l’assicurazione per il rimborso di piccoli importi, sotto in certo importo sancito per contratto), oppure assoluta (cioè gli italiani dovranno effettuare il rimborso da sé per gli incidenti, ma in una quota fissa). Come viene effettuato il calcolo per l’assicurazione autocarro con franchigia? In questo caso, le società prendono in considerazioni alcuni fattori:
– Età, sesso ed esperienze precedenti con il mezzo degli italiani che si rivolgono a queste società.
– Bonus-Malus. Si parte dalla classe di merito più bassa se siete alla vostra prima assicurazione autocarro con franchigia.
– Indennizzo degli incidenti. Con questo tipo di assicurazione autocarro con franchigia non è possibile effettuare più di tre incidenti all’anno. Se gli italiani dovessero trovarsi in questa situazione, dovranno effettuare una nuova polizza, perché il contratto sarà automaticamente annullato.
Le differenze tra assicurazione autocarro con franchigia ed assicurazione auto
Le differenze tra una semplice assicurazione auto rispetto all’assicurazione autocarro con franchigia per gli italiani sono essenzialmente due: i contanti che si possono risparmiare e la classe di merito (che rappresentano un po’ il pro e il contro di questa scelta). Infatti, se da un lato gli italiani hanno più contanti in tasca, dall’altro partono dall’ultima classe di merito rispetto all’auto (in cui la classe di merito può cambiare in base alle auto degli italiani).