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Attestazione capacità finanziaria. Cosa c’è da sapere?

Spesso, anche per legge, vi si richiede, pur di ottenere altri benefici o di adempiere le proprie mansioni lavorative (ad es. iscrizione all’albo autotrasportatori, autoscuole, agenzie di viaggi, settore rifiuti), la presentazione dell’attestazione di capacità finanziaria. E’ un po’ come presentare l’Isee: soltanto che quest’ultima dichiarazione attiene la situazione economica e patrimoniale, prescindente dall’effettiva disponibilità finanziaria/liquida degli importi dichiarati. Quindi, con l’attestazione di capacità finanziaria, ci si intende accertare che voi siete effettivamente solvibili.

Vediamo tutte le informazioni, a tal riguardo.

A chi mi devo rivolgere per farmi rilasciare l’attestazione capacità finanziaria?

Alle banche, agli intermediari finanziari autorizzati, alle compagnie assicurative, ai revisori contabili nel settore di pertinenza, ai Caf (Centri di assistenza fiscale). Badate bene che anche in questo caso non esistono necessariamente regole standard ed ogni ente che la rilascia, dato che si fa garante, in solido, di quanto dichiarato, può stabilire un diverso corrispettivo condizionale che può consistere in un deposito cauzionale (alla fine del periodo disponibile, rientriamo in disponibilità dell’importo depositato) oppure in un compenso per evitare il deposito. In linea di massima, quella rilasciata dai Caf viene equiparata alle altre e non dovrebbe costare nulla.

E’ da dire che quando si effettua un deposito cauzionale, è sì previsto sempre un largo spazio all’autonomia contrattuale ma non più di tanto, in quanto nel nostro ordinamento vi è un sottile confine fra diritto speciale e creatività del contratto e diritto generale (tipicità dei diritti reali e connessi). Non è possibile creare un gravame innovativo, rispetto a quanto previsto dalla legge se ciò si configura in atto come una disparità contrattuale tra le parti. Si cerca sempre di evitare il deposito cauzionale per una mera attestazione capacità finanziaria dato che, in caso di mancato sblocco del deposito, sono rogne e, se siamo dalla parte della ragione, ci vogliono anni per ottenere il decreto ingiuntivo. Solitamente, chi concede il deposito cauzionale lo segnala, a titolo meramente informativo, al SIC, così come se abbiamo un prestito in corso e lo stiamo pagando risultiamo nel registro. Ricordiamo, infatti, che il SIC è il sistema delle informazioni creditizie privato gestito da società private (ad es. Crif, CTC, Experian ecc…) che comprende sia informazioni positive che negative.

Nel caso in cui si ottenga l’attestazione da parte della compagnia assicurativa vi può essere proposta anche una copertura contro i rischi da danno patrimoniale.

Alcuni consigli prima di pagare l’attestazione

Cercate di chiedere all’ente che ve la rilascia una bozza ed un preventivo di valutazione, in modo da sottoporre tale bozza al vaglio dell’autorità o dell’ente che ha richiesto l’attestazione. In questo modo, eviterete di pagare per qualcosa che non è idoneo ai vostri fini.

Giusto per fare un esempio, per alcune categorie professionali specificamente indicate dalla legge, l’attestazione deve essere fatta secondo determinati crismi di legge.

Può accadere che alcuni intermediari si appoggino, pertanto, a società di revisione contabile. Quando pagate a ricezione dell’attestazione, se a pagamento, accertatevi che il bonifico sia disposto a favore dell’emittente dell’attestazione capacità finanziaria, in modo che non vi siano ulteriori intoppi di percorso.

Controllate la validità della certificazione, solitamente entro l’anno.

Informatevi sempre sui costi dato che essi, se previsti, non sono quasi mai fissi e vanno ad incidere percentualmente sul tetto max di importo garantito. Quindi, più questo è alto, più cresce il costo o l’entità del deposito cauzionale, nel caso. Si può arrivare a sfiorare anche il 2% del massimale, il che vuol dire 200 euro su un massimale di 10.000 euro. E’ possibile trovarla gratuitamente presso i Caf convenzionati.

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