Incontro tra i vertici dell’agenzia delle entrate, tra cui il direttore Attilio Befera, e le varie organizzazioni ed enti interessati all’attività dell’amministrazione finanziaria. Gli interessati si sono ritrovati in un meeting che aveva come scopo principale illustrare le nuove funzionalità del redditometro e come sarà utilizzato dagli ispettori del fisco per stanare gli evasori.
Befera e gli alti dirigenti hanno in particolare posto particolare enfasi riguardo questo nuovo strumento che effettuerà il calcolo del reddito presunto su molteplici variabili in modo da avere un calcolo molto più raffinato rispetto al predecessore. Pertanto il nuovo redditometro avrà più di 100 voci a cui fare riferimento ( oltre al tradizionale acquisto di immobili di auto di grossa cilindrata, verranno presi in considerazione anche gli acquisti per viaggi di una certa rilevanza o le spese sostenute per il pagamento della retta di scuole o private o università particolarmente costose).
Tale strumento sarà utilizzato per redigere liste di potenziali evasori e , successivamente, si effettueranno i controlli sui contribuenti che presentano rischi superiori alla media. In questo modo il redditometro avrà una funzione preventiva, e sarà successivamente lo speso metro a individuare quale sia il reddito di riferimento e stilare quindi un quadro del tenore di vita. Vediamo nel dettaglio cosa ha prodotto l’attività di accertamento da redditometro negli ultimi anni.
Infatti L’amministrazione finanziaria punta sempre più agli accertamenti da studio di settore ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti visto che nel 2010 gli accertamenti per redditometro sono arrivati al ragguardevole numero di 30.443 contro i 30.219 fatti attraverso gli studi di settore. Una inversione di tendenza quella dell’ erario che quindi punta molto sugli accertamenti sintetici, visto che solo nel 2009 gli studi di settore sono stati d’ ausilio per emanare circa 56.000 atti d’ accertamento. Diversi i motivi del passaggio di consegne avvenute visto che oltre al fatto che il redditometro è stato sempre più affinato dall’ amministrazione finanziaria ( sono stati infatti inserite categorie di spese come viaggi o frequenza di costi privati), ma anche la circostanza che la crisi ha determinato una minore affidabilità dei calcoli statistici contenuti all’ interno degli studi, ed anche che i correttivi inseriti hanno comunque modificato lo studio di settore riguardante una determinata attività.
Nel 2010 è stato usato con molta frequenza l’istituto dell’ accertamento con adesione che ha riguardato la definizione di oltre il 47 per cento degli atti emanati. Le acquiescenze ai sensi dell’ art. 15 del d lgs 218/97 sono invece il 23 per cento del totale.
Maggiori controlli e sempre più proficui per i soggetti che indicano in dichiarazione un credito Iva e quindi lo portano in compensazione oppure chiedono un rimborso. 99.783 sono stati i controlli nei confronti di questi soggetti con una crescita del 5 per cento. Sempre più usate le indagini finanziarie, le quali rintracciano i movimenti bancari di un soggetto giuridico o persona fisico, che hanno visto un incremento di oltre 7 punti percentuali. Aumento anche per le compensazioni indebitate che a seguito di indagini più dettagliate hanno portato un aumento nelle casse erariali di circa il 28 per cento.
Dall’incontro sono usciti molto soddisfatti i commercialisti che hanno applaudito all’intenzione del fisco di utilizzare il redditometro come strumento in grado di stilare le liste dei potenziali evasori. Infatti n questo modo si avranno maggiori elementi per valutare l’entità dell’evasione. Inoltre i convenuti si augurano che l’accertamento non venga effettuato con gli stessi criteri dello studio di settore, visto che in questo caso un calcolo statistico è diventato presupposto di una presunzione legale di natura semplice ( e sono numerosi i casi di contenzioso di questo tipo).