Cosa c’è da sapere sulla ripresa economica del nostro continente
Quanto stiamo per dirvi non rappresenta di certo una novità: l‘Europa, negli ultimi anni, sta affrontando quella che è senza dubbio la crisi economica più pesante di tutta la sua Storia.
Nel baratro, ovviamente, non si trovano solamente i Paesi economicamente più arretrati, ma anche quelli maggiormente industrializzati, ovvero quelli che fino ad poco tempo fa non hanno mai dato segno di sofferenze o grandi problemi finanziari.
A desiderare la ripresa economica, poi, sono anche le altre potenze mondiali, dagli Stati Uniti d’America alla Cina, senza esclusione di colpi alcuna. Chi più chi meno, infatti, tutti hanno sofferto e continuano a soffrire la condizione che ha investito il nostro Continente.
A tal proposito, da qualche giorno a questa parte, i media e i mezzi di comunicazione internazionali parlano di un accenno di ripresa economica e, seppur piccola, innescano una scintilla di speranza nei cuori e nella testa degli Europei.
Continuate a leggere e ne saprete di più!
La ripresa economica dell’Eurozona è reale o è solamente un’illusione?
Negli ultimi giorni, diversi notiziari hanno annunciato per l’Eurozona e per i Paesi che essa rappresenta un incipit di ripresa economica pari allo 0,3%. Un’inezia, probabilmente, ma pur sempre una notizia positiva se rapportata all’ennesima contrazione registrata precedentemente.
Ovviamente, le voci circa la possibilità di uscire dalla crisi economica hanno iniziato a circolare veloci. Ma in tanti, adesso, non fanno altro che chiedersi: si può realmente parlare di ripresa economica? E quanto durerà?
Una ripresa economica dello 0,3%: ma durerà?
A quanto pare, dunque, a rendere possibile questi primi cenni di ripresa economica sono stati fattori importanti ma non sufficientemente duraturi. Il rapporto tra la domanda e l’offerta è ancora troppo squilibrato e a causa dei capitali molto esigui è davvero presto per parlare di ripresa economica certa e duratura. Inoltre, gli europei sono stati chiamati a fare dei sacrifici davvero troppo alti, e probabilmente anche mal ripagati: infatti, le iniziative tanto severe di cui i politici si sono resi protagonisti non hanno ancora portato ai frutti sperati.
La verità? Non ci resta che attendere il prossimo trimestre.