Il decreto Salva Italia del governo Monti ha reso permanente la detrazione 36 2012 che prevede una vera e propria detrazione IRPEF per tutti coloro che hanno deciso di ristrutturare casa o un appartamento di proprietà.
Detrazione 36 2012: come funziona?
Mentre fino allo scorso anno la detrazione 36 2012 poteva essere richiesta fino al 31 dicembre 2012, da quest’anno le regole sono cambiate: grazie alle manovre del Governo tecnico di Mario Monti, non c’è più nessun vincolo di tempo per richiedere la detrazione del 36% sui lavori di ristrutturazione edilizia.
La detrazione 36 2012 potrà essere applicata a tutti gli interventi che mirano a recuperare un patrimonio edilizio e che hanno avuto un costo non superiore a 48.000 euro: la detrazione però sarà ripartita in dieci anni sulle dichiarazioni IRPEF.
Prima della riforma, i contribuenti con età superiore a 75 e 80 anni potevano recuperare tale detrazione in un tempo più breve rispetto ai 10 anni canonici: questa agevolazione è stata sospesa e anche i proprietari in età avanzata dovranno aspettare il classico decorso decennale per la detrazione 36 2012.
Le spese sulle quali è possibile richiedere la detrazione del 36% sono ristrutturazioni ordinarie e straordinarie mirate al restauro, ristrutturazione edilizia e risanamento conservativo sia sulle singole unità abitative (appartamenti, case, e così via) sia sulle parti condominiali che sono condivise tra più inquilini.
Anche la ristrutturazione di autorimesse e box auto rientrano nelle spese a cui si applica la detrazione 36 2012, così come pure rientra nella riforma l’abbattimento delle barriere architettoniche per i portatori di handicap.
La detrazione 36 2012 in caso di vendita
Come precedentemente spiegato, la detrazione 36 2012 viene dilazionata in 10 anni: ma cosa succede se l’immobile su cui sono stati effettuati dei lavori di restauro viene venduto?
In caso di vendita, è il nuovo acquirente dell’appartamento, stabile, o dell’immobile in generale che otterrà i vantaggi provenienti dalla detrazione 36 2012: infatti, per la parte ancora non utilizzata sulle dichiarazioni IRPEF, la detrazione potrà essere richiesta solo dal nuovo proprietario dell’immobile e non dal precedente. Tuttavia, i lavori di ristrutturazione vengono quantificati come il 25% del valore del fabbricato e con un valore che non superi i 48.000 euro.