I dividendi 2012 Eni, come per molte società quotate in borsa, vengono erogati in due soluzioni, la prima delle quali è stata erogata in questi giorni ed è pari a 0,52 centesimi di euro per ognuna delle obbligazioni Eni 2011 acquistate nell’ultima emissione di titoli Eni in borsa. Per dividendo si intende l’utile che ha una società quotata in borsa e che viene distribuito in maniera uniforme a tutti gli azionisti che hanno acquistato i titoli di quella società. In più, il consiglio di amministrazione della società può decidere anche di reinvestire i dividendi o di distribuirli in anticipo basandosi su stime del Mercato. In questo caso, Eni ha deciso di erogare i dividendi 2012 Eni agli investitori che hanno finanziato la società con le obbligazioni Eni 2011, per fidelizzarli.
I dividendi 2012 Eni: i motivi di questa scelta
I dividendi 2012 Eni sono considerati le rendite più alte sul Mercato, in quanto le obbligazioni Eni 2011 hanno delle rendite pari a dei titoli pubblici e la sicurezza di un grande marchio, che, nonostante le proposte del Mercato, mantiene un regime di monopolio per quanto riguarda il consumo di gas in italia. Ciò che rende le stime sull’utile dell’Eni così ottimiste nonostante il Mercato in crisi e il crollo in borsa di società dello stesso livello è una strategia aziendale basata sulla ricerca di nuovi giacimenti prima della crisi libica. Questo ha reso le obbligazioni Eni 2011 il miglior investimento per i risparmiatori e permette oggi all’Eni delle rendite che superano anche il colosso concorrente Enel, se confrontiamo i dividendi 2012 Eni con la concorrenza.
Come sfruttare i dividendi 2012 Eni
Con investimenti pari a 53 milioni di euro, i risultati non potevano che arrivare in fretta. Data la possibilità dei dividendi 2012 Eni, molti azionisti in difficoltà potrebbero pensare di vendere le obbligazioni Eni 2011 in borsa a buon prezzo, dato che i titoli sono aumentati di valore… Il miglior modo di sfruttare i dividendi 2012 Eni è tenere le obbligazioni! Vendere ora le obbligazioni Eni 2011 significa perdere i dividendi che regolarmente sono erogati dal 2005 in due soluzioni: una sicurezza pari ai titoli statali, difficilmente recuperabile altrove in borsa di questi tempi.